Roma, sfiducia e poca concretezza allontanano la vetta

Eduardo Barone
25/01/2016

Roma, sfiducia e poca concretezza allontanano la vetta

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Juventus-Roma 1-0. I giallorossi finiscono ko dopo un’ora di resistenza ma senza produrre occasioni pericolose. Il gol di Dybala trafigge la banda di Spalletti e consegna ai bianconeri l’undicesima vittoria consecutiva.

Dopo tanti pareggi, arriva una sconfitta. Allo Juventus Stadium è scesa in campo una Roma rinunciataria che, sì, ha tenuto botta alla ben più in forma e potente compagine bianconera, ma che non ha proposto l’idea di gioco che si sperava dopo la prima settimana intera agli ordini di Luciano Spalletti. La verità è che è ancora troppo presto, ma paradossalmente troppo tardi, per aspettarsi da questa squadra, fresca ancora del cambio in panchina, un cambiamento radicale nei modi di affrontare la partita. Un passo indietro rispetto al match di Verona? Sì e no. Meglio sotto alcuni aspetti (tenuta difensiva, densità in campo), peggio sotto altri (produzione offensiva, cattiveria).

CAMBI DOLOROSI – C’è stata più di una scelta del mister giallorosso che non mi ha convinto ieri sera. Oltre alla riproposizione di Nainggolan trequartista, che non ha i tempi di inserimento, al posto di Pjanic regista basso che servirebbe di più in avanti (lo stesso vale, viceversa, per il belga nel ruolo del bosniaco), sono molto discutibili i tempi e le scelte delle sostituzioni. Vainqueur, uno dei migliori giallorossi in campo, è stato il primo a uscire dal campo per far entrare Keita, ancora in condizioni precarie. Pochi minuti dopo questa sostituzione, la Roma ha preso proprio il gol del ko, in contropiede, con il centrocampo disunito. Spalletti ha probabilmente pensato che con il maliano l’azione offensiva sarebbe stata più fluida, ma così facendo ha disgregato la solidità centro-difensiva della squadra. Poi, le ultime due sostituzioni, Florenzi-Torosidis e Salah-Sadiq, sono avvenute troppo tardi. Per sterzare la partita serviva un inserimento fresco almeno dieci minuti prima.

SERATA IN BIANCO – L’attacco è andato di nuovo in bianco. Dzeko e Salah più involuti che mai. Entrambi si sbattono senza convinzione sui palloni. Il risultato è una prestazione al di sotto della sufficienza. La difesa a tre invece non è stata promossa, ma nemmeno bocciata. Il migliore del terzetto è Manolas, sempre attento e rapido a sbrogliare gli affari difensivi. Un po’ troppo irruento Ruediger e abbastanza nervoso De Rossi, tutti e due ammoniti. Nel complesso però la fase difensiva non è stata da buttare, venendo trafitta solo da un contropiede letale firmato Pogba-Dybala.

2016 NERO – Nonostante la sconfitta, il 4-4-1-2 si può riproporre nei prossimi match. Mancano però ancora tante cose a questa Roma ed è difficile che basti fare un paio di acquisti (El Shaarawy, Perotti o chi per loro) per sistemare le cose. In classifica, le squadre davanti sono sempre più lontane e quelle dietro premono alle mura. La sfida con il Frosinone è l’occasione per trovare la prima vittoria del 2016 e una boccata di ossigeno purificante, ma l’impressione è che anche contro i ciociari ci sarà da sudare. E molto.