Alessandria-Milan, la chiave tattica: onore a Gregucci e ai suoi uomini

Micaela Catalano
27/01/2016

Alessandria-Milan, la chiave tattica: onore a Gregucci e ai suoi uomini

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Nella semifinale d’andata di Coppa Italia il Milan ha superato di misura l’Alessandria con un rigore di Mario Balotelli, tornato al gol dopo tanti mesi. La squadra di Gregucci, dopo le buonissime prove in Coppa Italia, ha disputato ancora una volta un’ottima prestazione contro squadre di Serie A macchiata solamente dal fallo di Morero su Antonelli che ha provocato il calcio di rigore trasformato dall’attaccante ex Liverpool. I grigi hanno attuato un pressing medio senza disturbare i due centrali rossoneri: una volta che la palla arrivava ai terzini rossoneri, gli esterni del tridente offensivo di Gregucci iniziavano ad uscire in pressing. La palla viene così indirizzata sulla zona laterale dove è più facile che avvenga la riconquista.

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Marras esce velocemente su Antonelli: di conseguenza avviene la copertura dei centrocampisti con Fischnaller che, in fase di possesso, si posiziona sulla linea dei centrocampisti trasformando il 4-3-3 in 4-5-1.  L’attaccante dei grigi indirizza il passaggio verso l’esterno con la coperture di Nicco che chiude la linea di passaggio verso l’interno. Antonelli serve Boateng e Sosa, schierato da terzino destro, esce velocemente sull’ex Schalke 04.

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La posizione di Loviso è strategica: il vertice del centrocampo a tre di Gregucci aiuta il reparto difensivo buttandosi nella linea dei difensori in caso di uscita di uno dei centrali.

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Boateng, con un colpo di tacco di prima, serve Luiz Adriano che si defila dalla posizione centrale. Morero segue l’attaccante rossonero con Loviso che intelligentemente va in copertura. Il brasiliano riceve la palla spalle alla porta, ma inutilmente arriva un fallo del difensore dell’Alessandria. Luiz Adriano non ha appoggi per scaricare il pallone: con un raddoppio di Sosa il centravanti del Milan non avrebbe avuto vita facile.

Questa situazione di gioco dimostra una grande organizzazione di gioco della squadra di Gregucci con scalate e coperture eseguite in maniera impeccabile. Nonostante sia solamente una squadra di Lega Pro, l’Alessandria ha saputo affrontare le grandi del calcio senza alcun timore reverenziale. Onore a Gregucci e ai suoi uomini. 

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