Bologna-Carpi, le probabili formazioni: Lasagna in panchina

Bologna-Carpi, le probabili formazioni: Lasagna in panchina

destro bologna

Ecco le probabili formazioni di Bologna-Carpi, in programma domenica 6 marzo alle ore 15.00

Bologna-Carpi, le probabili formazioni:

Bologna (4-3-3): Mirante; Rossettini, Gastaldello, Maietta, Masina; Donsah, Diawara, Taider; Mounier, Destro, Giaccherini. Allenatore: Donadoni
Carpi (4-4-1-1): Belec; Zaccardo, Romagnoli, Gagliolo, Letizia; Pasciuti, Crimi, Bianco, Di Gaudio; Verdi, Mbakogu. Allenatore: Castori

Le dichiarazioni di Roberto Donadoni nel post-partita di Palermo-Bologna: “Cross sbagliati? A volte diventa anche facile tirar fuori certi giudizi ma giocare con questo tipo di vento è difficile, condiziona nella corsa e negli spostamenti. Non cerco particolare alibi ma questo valeva sia per noi che per il Palermo, giocare in queste condizioni non è facile. Il Palermo aveva necessità di fare punti per la salvezza, il Bologna cercava di fare punti per il traguardo che ci siamo posti”.

Le dichiarazioni di Fabrizio Castori, tecnico del Carpi, a Tuttosport: “Per me è stato anche uno stimolo per studiare e imparare il mestiere del preparatore atletico: ero solo, senza uno staff, e dovevo costruirmi una sensibilità a livello fisico. Esperienza che mi è utile tutt’ora: i miei occhi spesso anticipo i dati del gps. Una idea che mi sono fatto col tempo: penso sia meglio un allenamento intenso di due ore/due ore e mezza che ricalca il tempo di una partita. I giocatori pagano la fatica in una unica volta ed hanno più tempo per recuperare. Qui sono allenamenti belli e tosti, ne basta uno fidatevi (risata ndr). Io li avrò oscurati solamente 3 volte, se qualcuno mi “spia” non mi interessa. Mi sono ispirato soprattutto a Sacchi e Zeman. Col tempo ed i risultati sono cambiati i miei allenamenti, perché un contro è allenare gente che lavora, un altro è allenare dei professionisti. Il contropiede è qualcosa in cui credo fortemente. Il possesso palla a centrocampo mi fa venire l’orticaria, secondo me è fine a se stesso. Preferisco correre verso la porta. Non mi interessa il dato sul possesso palla, ma quello dei tiri in porta. Per la ripartenza perfetta bisognerebbe guadagnare palla a centrocampo e segnare in 6 secondi. Il mio pensiero cardine è che il gioco lo fa chi non ha la palla. La palla deve sempre viaggiare e tutti i giocatori devono sempre muoversi. In partitella durante l’allenamento se un giocatore si ferma gli fischio una punizione contro. Preferisco la difesa a 4 perché secondo me copre molto bene. Se passo a quella a tre è perché me lo impone il gioco avversario. Contro gente come Dybala, Mandzukic o Insigne e Higuain è dura giocarsela con dei 2 vs 2, così aggiungo un terzo centrale per avere superiorità nei duelli”.