Castori: “Il mio pensiero cardine è che il gioco lo fa chi non ha la palla”
Fabrizio Castori, tecnico del Carpi, ha rilasciato un’interessante intervista ai microfoni di Tuttosport. Ecco tutte le sue dichiarazioni:
GAVETTA – “Per me è stato anche uno stimolo per studiare e imparare il mestiere del preparatore atletico: ero solo, senza uno staff, e dovevo costruirmi una sensibilità a livello fisico. Esperienza che mi è utile tutt’ora: i miei occhi spesso anticipano i dati del gps”
ALLENAMENTI – “Una idea che mi sono fatto col tempo: penso sia meglio un allenamento intenso di due ore/due ore e mezza che ricalca il tempo di una partita. I giocatori pagano la fatica in una unica volta ed hanno più tempo per recuperare. Qui sono allenamenti belli e tosti, ne basta uno fidatevi (risata ndr). Io li avrò oscurati solamente 3 volte, se qualcuno mi “spia” non mi interessa. Mi sono ispirato soprattutto a Sacchi e Zeman. Col tempo ed i risultati sono cambiati i miei allenamenti, perché un contro è allenare gente che lavora, un altro è allenare dei professionisti”
CONTROPIEDE – “Il contropiede è qualcosa in cui credo fortemente. Il possesso palla a centrocampo mi fa venire l’orticaria, secondo me è fine a se stesso. Preferisco correre verso la porta. Non mi interessa il dato sul possesso palla, ma quello dei tiri in porta. Per la ripartenza perfetta bisognerebbe guadagnare palla a centrocampo e segnare in 6 secondi. Il mio pensiero cardine è che il gioco lo fa chi non ha la palla. La palla deve sempre viaggiare e tutti i giocatori devono sempre muoversi. In partitella durante l’allenamento se un giocatore si ferma gli fischio una punizione contro”
DIFESA – “Preferisco la difesa a 4 perché secondo me copre molto bene. Se passo a quella a tre è perché me lo impone il gioco avversario. Contro gente come Dybala, Mandzukic o Insigne e Higuain è dura giocarsela con dei 2 vs 2, così aggiungo un terzo centrale per avere superiorità nei duelli“.