Dentro e fuori dal campo: Mandzukic si è preso la Juventus
Essere bravi giocatori è pane per molti: in tanti avrebbero le possibilità per essere dei leader, in pochi ci riescono realmente. Questione di temperamento, testa, convinzione. Per fare un paragone basta prendere il fu Super Mario Balotelli e l’attuale Mario Mandzukic: entrambi nell’ultima giornata non hanno segnato, ma il croato è stato autore di una prestazione da 7 pieno in pagella. Mandzukic ha corso per tre uomini, si è sfiancato dietro gli avversari, su un calcio d’angolo è rientrato fino alla sua area piccola in corsa per difendere ed ha chiuso una potenziale occasione avversaria. E’ questo il muro che divide il bravo giocatore del campione: il croato calcisticamente non è un fenomeno, non vale una gamba di Cassano o Balotelli, eppure è riuscito ad essere nettamente più decisivo di loro.
Il Mandzukic-pensiero è ben spiegato dal tweet di ieri del giocatore, che ha citato Magic Johnson: “Non chiederti cosa possono fare i compagni per te, chiediti cosa tu puoi fare per i compagni“. Parole e musica per il mondo Juventus e per Max Allegri, che hanno aspettato il giocatore nonostante le difficoltà di inizio campionato e l’hanno innalzato ad idolo assoluto dopo neanche una stagione.
Trascinatore dentro e fuori dal campo: Mandzukic ha portato il suo contributo di esperienza quando contava, nei rari momenti in cui la squadra era sfilacciata e disunita, come contro il Bayern Monaco sullo 0-2, quando la missione sembrava impossibile. Se adesso c’è speranza è anche grazie alla caparbietà del guerriero croato.
En passant la testa d’ariete bianconera, quel • Mario Mandžukić • che non andrebbe con Guardiola neanche a prendere un caffè, ha abbassato il capoccione e si è intestardito, solo contro tutti. Ha iniziato a lottare, a sbracciare, a caricare da solo contro il muro avversario, galvanizzando i suoi. Un suo recupero vale il gol che accorcia le distanze, con Dybala che sveste i panni del pittore per indossare quelli del ragioniere, una sua galoppata caparbia e convinta mette sui piedi di Cuadrado il pallone del pareggio. Che il colombiano sbaglia, of course.Testa a testa, spalla a spalla: goo.gl/n55afE
Pubblicato da Mai Dire Calcio su Mercoledì 24 febbraio 2016
Il Mario bianconero è stato accolto a braccia aperte dallo spogliatoio in cui ha incontrato l’ex compagno al Wolfsburg Barzagli ma anche tanti avversari che ha affrontato con club e nazionale, sempre alla pari: “Con Chiellini erano duelli da uomini veri, niente pacche sulle spalle e pianti, apprezzo molto questi ragazzi”, le parole del croato al portale Sportske Novosti. Decisiva la volontà di Allegri di averlo in squadra: “So che Allegri ha insistito molto, la sua fiducia è stata decisiva per il mio arrivo”. Dopo sei mesi Mandzukic è un leader dentro e fuori dal campo, emotivo prima che tecnico: essere leader è ciò che separa il bravo giocatore dal campione.