Federico Di Francesco, il figlio d’arte in rampa di lancio

Il calcio è sempre stato di notevole importanza in casa Di Francesco. Prima Eusebio, ex calciatore della Roma ed ora allenatore del Sassuolo in Serie A; poi Federico, figlio d’arte ora al Lanciano, dove continua a segnare gol importanti in ottica salvezza.
STORIA -Nel 1991 Eusebio passa alla Lucchese dopo tre anni ad Empoli e, proprio in Toscana, nel 1994 nasce suo figlio Federico. Dopo l’esperienza con il Piacenza, nel 1997 ha la grande occasione con la Roma e così il giovane Federico entra a far parte del settore giovanile dei giallorossi, dove incontra come allenatore Andrea Stramaccioni. Nel 2008 per Eusebio inizia una nuova vita, quella da allenatore partendo proprio dalla terra natia: prima Lanciano, poi Pescara. E’ proprio qui che Federico esordisce in Serie A con Cristian Bucchi in panchina e, a fine stagione, il piccolo Di Francesco colleziona ben sette presenze in massima serie. Il Parma decide di acquistare la comproprietà mandandolo in prestito in Lega Pro a Gubbio, ma il figlio d’arte non riesce a brillare totalizzando a fine stagione solamente undici presenze. A gennaio torna in Abruzzo, questa volta in Serie B, ma Federico scende in campo solamente una volta afflitto anche da qualche infortunio di troppo. L’anno successivo torna in Lega Pro con la Cremonese: all’inizio non brilla così come tutta la squadra, poi con l’arrivo di Marco Giampaolo sulla panchina dei grigirossi, le cose iniziano a cambiare. Sotto la guida dell’attuale allenatore dell’Empoli, Di Francesco mette a segno cinque reti in 27 partite dimostrando di avere anche un buon senso del gol. Nel 2015 Pescara e Parma non presentano un’offerta ufficiale nelle buste e così Federico resta alla squadra titolare dell’ultimo tesseramento. La squadra emiliana, però, riparte dalla D e per Di Francesco junior arriva l’occasione Lanciano: 27 presenze e ben sette gol per il giovane talento italiano che ora aspetta una chiamata dall’Under 21. La salvezza passa anche dai suoi gol.
DICONO DI LUI – Papà Eusebio: “Prima questo cognome gli pesava di più, all’inizio trovava avversari che gli rinfacciavano di essere un raccomandato, di giocare solo perchè ‘era figlio di’. Adesso lui la vive con serenità, sta facendo il suo percorso. Come giocatore Federico è in gamba, più tecnico di me. Deve ancora lavorare sul carattere per arrivare ai livelli di papà, ma ha i mezzi per riuscirci. Sarebbe un conflitto di interessi allenarlo in una mia squadra? No, ma è forse più giusto che faccia la sua strada”.
Il tacco Di Francesco come quello di Roberto Bettega
https://www.youtube.com/watch?v=K7tG-ofSfCY