Lazio-Sparta Praga 0-3: primo tempo da incubo, biancocelesti eliminati
Lazio-Sparta Praga 0-3. I biancocelesti, ultimi baluardo italiano in Europa, crollano in casa e vengono eliminati a sorpresa dallo Sparta Praga. Gara decisa nel primo tempo: colpita a freddo dalle reti di Dockal (10′) e Krejci (12′), la Lazio reagisce con rabbia ma sbatte sul portiere Bicik e incassa il colpo del definitivo k.o per mano di Julis (44′). Finisce male la stagione europea dei club italiani impegnati in Champions League ed Europa League.
CHIAVE TATTICA – Moduli speculari per le due squadre, entrambe in campo con il 4-2-3-1: Pioli punta sull’esperienza di Klose e Mauri e sulla velocità di Candreva e Keita, Scasny esclude a sorpresa il bomber Lafata dall’undici titolare. Le indicazioni del tecnico dello Sparta sono chiare, Keita e Candreva non devono girarsi e puntare il diretto marcatore, mentre i quattro giocatori offensivi devono pressare altissimo per disturbare i biancocelesti quando avviano la manovra da dietro. Il perchè di questi dettami è chiaro fin da subito: quando la squadra di Pioli riesce ad eludere il pressing avversario e ad innescare le sue ali, per lo Sparta sono dolori. Il pallino del gioco è completamente in mano a Biglia e compagni, che creano – e sprecano – tanto ma devono fare i conti con i limiti difensivi palesati durante tutta la stagione. Lo Sparta Praga in questo senso si rivela avversario spietato e punisce la Lazio ogni qualvolta ne ha l’occasione: in avvio con l’uno-due micidiale firmato Dockal-Krejci che in due minuti gelano l’Olimpico, e nel finale di frazione con la zampata di Julis che mette in cassaforte partita e qualificazione. Nel mezzo i tentativi di una Lazio che schiuma rabbia ma sbatte a più riprese contro il muro eretto dalla retroguardia ceca ma anche dalla tanta, tanta sfortuna.
La ripresa è, come da programma, un monologo biancoceleste che aumenta frustrazione e rimpianti. Avanti di 3 goal, lo Sparta Praga può giocare nel modo che gli è più congeniale, aspettando e ripartendo alla ricerca del punto esclamativo. Con partita e qualificazione ormai decisi, la Lazio perde lucidità e si aggrappa alle iniziative personali dei suoi uomini più talentuosi, su tutti Keita. L’ex canterano del Barcellona tuttavia si intestardisce in slalom complicatissimi in mezzo alla marea di maglie gialle della squadra di Scasny. Pioli prova ad esorcizzare la cattiva sorte inserendo Matri e Felipe Anderson per Klose e Mauri, ma la cattiva sorte risponde per le rime imponendogli il terzo cambio: fuori Konko per un problema muscolare, dentro Mauricio. Il finale di partita non è altro che una continua ricerca del punto della bandiera da parte della squadra di Pioli, che mastica amaro e si avvia a chiudere mestamente una stagione avara di soddisfazioni e ricca di delusioni.
I PROTAGONISTI – Ha sorpreso l’esclusione di Lafata dall’undici titolare dello Sparta Praga. A spazzare via ogni dubbio ci ha pensato l’uomo chiamato a sostituirlo, il 21enne Julis, autore di una buona prova e soprattutto firma il colpo del definitivo k.o con una zampata da vero rapinatore d’area. Sugli scudi anche il portiere Bicik, autore di un paio di ottime parate in momenti decisivi del match. In una Lazio fortemente influenzata dall’andamento della partita, si salvano solo Keita e Candreva. Mauri gioca una partita generosa, ma ha sulle spalle il peso di quell’occasione mancata sullo 0-2. Male Klose, che pure veniva da una doppietta in campionato. Nella ripresa, seppur a gara già chiusa, Matri è sembrato decisamente più in palla.
MOMENTO CHIAVE – La partita si decide nel primo tempo. Due gli episodi che indirizzano pesantemente la partita: l’uno-due con cui lo Sparta si porta sul 2-0 nel giro di due minuti e la colossale chance di riaprire la partita mancata da Mauri. L’occasione fallita coincide con la definitiva perdita di lucidità da parte della Lazio e sfocia nello 0-3 che chiude la partita.
LA GIOCATA – Le reti segnate dalla squadra di Scasny sono tutte di pregevole fattura: Dockal piega le mani a Marchetti con un missile dal limite dell’area, Krejci usa invece il fioretto per bucare l’estremo difensore biancoceleste con un sinistro chirurgico sul secondo palo. Per importanza però, la giocata decisiva è la parata d’istinto di Bicik su Mauri nel primo tempo.
TABELLINO E PAGELLE DEL MATCH:
Lazio-Sparta Praga 0-3 (primo tempo 0-3)
LAZIO (4-2-3-1) – Marchetti 5,5; Konko 5,5 (67′ Mauricio 5), Bisevac 5, Hoedt 5, Lulic 5; Biglia 5, Parolo 5; Candreva 6, Mauri 5.5 (58′ Felipe Anderson 5.5), Keita 6.5; Klose 5 (58′ Matri 6).
A disp. Berisha, Gentiletti, Cataldi, Onazi.
All.: Pioli
SPARTA PRAGA (4-2-3-1) – Bicik 7; Costa 6, Brabec 6 Holek 6, Zahustel 6.5; Maracek 6, Vacha 6 (70′ Matejovsky 6); Dockal 7, Frydek 6.5, Krejci 7 (83′ Fatai s.v); Julis 6.5 (58′ Konate 6).
A disp. Jiracek, Lafata, Miller, Mazuch.
All.: Scasny
Arbitro: Ruddy Buquet (FRA)
Marcatori: 10′ Dockal (S), 12′ Krejci (S), 44′ Julis (S)
Ammoniti: 71′ Lulic (L), 78′ Frydek (S)
Espulsi: –
Angoli: 12-4
Note: recuperi 0’+3′