Gollini: “Gioco a Fifa, sfidatemi: il mio nome è thebossPG”
Pierluigi Gollini, giovanissimo portiere dell’Hellas Verona, ha rilasciato una lunga intervista a “La Gazzetta Dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni:
MANCHESTER UNITED – “Quando ci fu la chiamata passai la notte a guardare il soffitto, sarei partito la mattina dopo. Mi hanno accusato di aver fatto questa scelta per soldi, ma non è vero: la mia famiglia non ha preso un euro. Era la voglia di confrontarmi con un mondo nuovo. E’ stata un’esperienza formativa ma dura. In Italia a 16 anni vivi il calcio come un gioco, lì è già un lavoro. Hanno più soldi di noi e li investono nello sviluppo dei calciatori. Guardi lo United ora: a causa degli infortuni dà spazio a tanti ragazzi e sono tutti già pronti. Il primo giorno vado in mensa, passano Giggs e Ferdinand e mi salutano. Dopo l’allenamento Rooney e Mata facevano gara di punizioni e mi chiamavano. Ogni tanto entravo nella contesa, tipo che Rooney mi fa: ‘Oh, su 10 te ne segno 7’. E io: ‘No, no, meno’. Qualcuna gliela paravo, anche se mollava certe botte… Ecco, confrontarmi così giovane con campioni così mi ha fatto crescere”.
POGBA – “Gran personalità, colpi da campione e la reputazione di quello forte. Però forse l’hanno sottovalutato, non pensavano che potesse diventare quello che è ora”.
PARATA DI FIRENZE – “Istinto e testa. La partita stava per finire, azione concitata, c’era un mezzo fallo, pareva fuorigioco… la mia forza è stata rimanere concentrato, poi è venuta naturale: ero piazzato bene, ho seguito la palla. E sono stato bravo a buttarla fuori, a non rimetterla in area. A Firenze mi hanno fatto tanti complimenti. Tra tutti mister Betti, mi allenava nelle giovanili: mi ha fatto l’in bocca al lupo, il primo allenamento al Franchi l’avevo fatto con lui. Gli ho risposto dopo la gara che forse era destino tornarci, in A e con una parata così. Il calcio l’ho sempre avuto in testa”
INFANZIA – “Da bambino non volevo vedere i cartoni, ma le partite con mio padre. Poi mi prese la Spal negli Esordienti, da difensore. Mi allenavo di fianco a dove giocavo con gli amici: tutto il giorno prima in porta al campetto, poi in difesa con la squadra. Un giorno mi misi a martellare l’allenatore dei portieri: ‘Fammi provare, sono bravo’. E lui: ‘Quando vieni con dei guanti magari…’ “.
TONI – “Proprio l’altro giorno mi diceva: ‘Ah, sei nato il 18 marzo del 1995? Io il giorno dopo esordivo nel Modena’. Per me avere un compagno campione del mondo è il massimo, lui poi è super, una bandiera. Oltre che IL bomber”.
HOBBY – “Seguo il basket, ascolto hip-hop e soprattutto videogame. Se qualcuno vuole sfidarmi, il mio gamertag è thebossPG. Gioco a Nba 2k e a Fifa”.
NAZIONALE – “Qualsiasi Nazionale è un mio obiettivo. E anche se mi chiamano in Under20, ci vado con piacere e do il massimo”
DONNARUMMA – “Nella nostra posizione abbiamo tanto da perdere: il difficile è ora, nel confermarci, sentirci arrivati a quest’età è il peggio che possa capitarci. So di essere forte ma anche di poter essere più forte”
MONDIALE 2022 – “Io in porta, Romagnoli e Rugani centrali, Florenzi a destra, Darmian a sinistra. Poi Verratti, il più forte degli italiani, con Baselli e Cristante. Davanti Insigne, Berardi e Bernardeschi”.