Keita in tackle su Garcia: “Quando le cose vanno male la colpa è dell’allenatore”

Dario Marotta
19/03/2016

Keita in tackle su Garcia: “Quando le cose vanno male la colpa è dell’allenatore”

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Di nuovo protagonista, al centro del progetto tecnico realizzato da Luciano Spalletti. Sta vivendo una seconda giovinezza Seydou Keita, passato da riserva a titolare fisso con l’avvento del nuovo allenatore. Il centrocampista maliano, in un’intervista rilasciata all’edizione romana de “La Repubblica” ha confessato il segreto della sua rinascita sportiva:

“E’ cambiata la fiducia. Ma è stato decisivo soprattutto il modo di lavorare di Spalletti. Quando le cose vanno male la colpa è dell’allenatore, ora che vanno bene il merito è suo. Vuole che i calciatori facciano quello che lui dice e se non lo fanno diventa caliente, grida. Ma è anche simpatico, ti fa gli scherzi”.

Con Rudi Garcia qualcosa di rotto c’era, ma è complicato dire cosa. E quando le cose non funzionano, qui a Roma la pressione è fortissima Anche se in realtà ricordo una cosa bellissima: contro la Samp perdevamo 2-0 e mi hanno espulso. Pensavo che i tifosi mi fischiassero, invece mi hanno applaudito. Se lavori bene la gente lo capisce. Però allo stesso modo ci hanno fischiato dopo la qualificazione contro il Bate, è passato e non possiamo cambiarlo. Ma ora in trasferta vengono a vederci in tre o quattromila. Bisogna guardare avanti, solo così si può vincere”.

Keita affronta anche l’argomento ritiro, la possibilità di appendere gli scarpini al chiodo è sempre in agguato: “Con questo lavoro sono diventato una persona migliore, a distanza di anni posso tranquillamente dirlo. Posso solo ringraziare Dio. Ma senza calcio non morirò, finito quello inizierà un’altra vita, forse mi occuperò di altro. Ora sto bene ma a fine anno potrei anche smettere”. In tema di ritiri il centrocampista giallorosso affronta anche la questione Totti e liquida l’argomento senza tante polemiche: “Francesco è fantastico, ha dato la sua vita alla Roma. Qui la gente fa troppo rumore per nulla. A me piace il calcio, parliamo di quello”.