I paradossi del tempo e quei maledetti minuti finali
Come accaduto all’andata, l’Inter esce imbattuta dalla sfida contro la Roma, con una buona prestazione di squadra e tante nuove convinzioni. I finali di gara restano però una maledizione per i nerazzurri, che perdono gli ennesimi, decisivi, punti di questa stagione
COME PRIMA, MENO DI PRIMA – Un girone dopo l’Inter di Roberto Mancini strappa ancora applausi contro la Roma che, trascorse 18 giornate, non era più quella di Gervinho e Garcia ma di Spalletti e del ‘falso nueve’. I nerazzurri, con una grande prova di sacrificio, attenzione e compattezza di squadra, erano ad un passo dall’uscire indenni dall’Olimpico, in casa della squadra più in forma del campionato. Senza mezzo reparto d’attacco, e con Kondogbia non in perfette condizioni, Mancini ha dimostrato ancora una volta che dopo la partita con la Juventus qualcosa è cambiato e quella che vedremo fino a fine stagione sarà tutta un’altra squadra. Via le paure, Le buone notizie però per i nerazzurri terminano qui, gelate dalla rete di Radja Nainggolan a poco più di 5 minuti dal fischio finale. All’andata la vittoria firmata Medel e Handanovic, seppur non particolarmente meritata, era valsa il sorpasso sui giallorossi e il primato in classifica. Una prova matura, di squadra e soprattutto di maggior qualità come quella dell’Olimpico potrebbe significare invece addio ai sogni Champions. Cinque punti giallorossi a otto giornate dal termine non sono un gap incolmabile dal punto di vista numerico, ma le ritrovate certezze della banda Spalletti, senza contare il ritorno della Fiorentina, potrebbero rappresentare dei fattori insuperabili in questi ultimi mesi di campionato.
MALEDETTI 600 SECONDI – Dalla sconfitta interna contro la Lazio, il momento in cui le fortune dell’Inter hanno cominciato a prendere tutto un altro verso, i finali di gara sono diventati una vera maledizione per i nerazzurri. Dalla rete di Candreva, concessa dallo sciagurato intervento di Felipe Melo, sono ben 8 le reti subite da nerazzurri negli ultimi 10 minuti di gioco. In alcune occasioni, come quelle di Brienza contro il Bologna e Quagliarella per la Sampdoria, il gol subito non ha inciso sul risultato finale. Nelle altre i risvolti per la squadra di Mancini sono stati ben più sanguinolenti. Dopo il punto sfuggito di mano contro i biancocelesti, toccò a Berardi sentenziare l’Inter ad un passo dal titolo di campione d’inverno con un penalty nei minuti di recupero. San Siro poi diventò terra di conquista per il Carpi di Kevin Lasagna, con i tre punti che in un amen scesero ad uno soltanto. Pesantissime infine le reti di Babacar e Nainggolan, arrivate proprio contro le due avversarie dirette Fiorentina e Roma, per giunta entrambe in trasferta. In totale nelle ultime 13 partite sono 7 i punti persi dai nerazzurri negli ultimi 10 minuti di gioco, di cui 4 addirittura oltre il 90’.
Con un Perisic formato top, Brozovic leader tecnico e una difesa che comincia a scricchiolare sempre meno, Mancini spera che la quadra del cerchio non sia arrivata troppo tardi da rendere questa stagione soltanto un enorme rimpianto.