Italia, cercasi centravanti: Conte, prendi Borriello!

“Sto bene, ho trovato l’ambiente giusto, sono sereno, ho una buona condizione fisica, la possibilità di giocare che è un fattore importantissimo, spero di continuare così. Mancano tre partite, poi chi lo sa magari entro tra i 30 pre-convocati, io ci spero, ma ogni calciatore italiano deve sognare la Nazionale”. Raggiante dopo la vittoria dell’Atalanta sul Chievo Verona, proprio grazie a un suo gol, Marco Borriello scopre le carte e si candida ufficialmente per un posto ai prossimi Europei con la maglia della Nazionale; un traguardo che è oggi realtà per l’attaccante italiano più in forma del momento, proprio il finale di stagione, antipasto della competizione continentale alla quale l’Italia di Antonio Conte non si presenta certamente con i favori del pronostico.
Tutt’altro, vista soprattutto la moria di attaccanti in grado di fare la differenza a livello internazionale e i tanti giocatori chiave non al meglio tra infortuni gravi (Marchisio) o presunti tali (Chiellini e Verratti sperano di recuperare in tempo per l’esordio con il Belgio del 13 giugno). Il dibattito è più che mai aperto, così come la scelta, ristretta al momento a una cerchia di nomi noti – il blocco utilizzato dal ct durante l’arco dell’ultimo biennio- e ad alcune possibili sorprese dell’ultimo momento, come Borriello appunto. Sì perchè sono tanti in realtà i motivi che potrebbe spingere il trentaquattrenne attaccante napoletano verso il suo secondo Europeo in carriera dopo quello disputato nel 2008, a dispetto di una carriera ben al di sotto delle potenzialità e delle scarsa esperienza in campo internazionale. Occhio però, perchè Borriello, spedito al pari di un pacco postale da una squadra all’altra nelle ultime stagioni e mai veramente valorizzato a dovere, ha già assaggiato la Champions League in passato con le maglie di Milan e Roma, prendendo parte appunto a Euro 2008 dopo l’esaltante campionato con il Genoa (conclusa a quota 19 reti). Messi da parte i rimpianti per ciò che poteva essere e non è stato, è riuscito a calarsi con umiltà in una nuova dimensione, contraddistinto dall’estrema professionalità che tutti gli allenatori gli hanno sempre riconosciuto; Conte, si sa, stravede per questo tipo di giocatori e ha già avuto di lavorare con Borriello, vincendo il suo primo scudetto nella stagione 2011/2012 (anche grazie a un pesantissimo gol sul campo del Cesena).
L’accostamento non è azzardato e regge anche una volta passati in rassegna gli aspetti esclusivamente tecnici e numerici che per un attaccante hanno una doppia valenza. Con la rete al Chievo sono 4 i gol segnati nelle ultime 3 partite, cosa che non gli accadeva dal 2010 con la Roma; in totale fanno 8 in questo campionato, vissuto a metà tra Carpi e Atalanta, cifra comunque considerevole visto il trasferimento a stagione in corso e gli inevitabili cambiamenti che tutto ciò implica. Con Immobile e Destro ancora out, Pellè, Eder e Zaza più in panchina che in campo, Pavoletti ancora non al meglio dopo l’infortunio e Balotelli eterna promessa, la certezza per la Nazionale potrebbe essere rappresentata proprio da Borriello, usato sicuro su cui poter puntare; maturo e consapevole dei propri mezzi, se in condizione, ha ampiamente dimostrato di poter fare reparto da solo, indipendentemente dal sistema di gioco utilizzato.