Roma, la curva sud si spacca: scritte antisemite su Amendola
Oltre cinquantamila spettatori, dopo i vuoti degli ultimi mesi. La Roma ritrova il suo pubblico, di nuovo unito e compatto per provare a scippare al Napoli il secondo posto in classifica. Ha fatto il resto l’addio annunciato di Francesco Totti che ha spinto diversi tifosi ad accaparrarsi il prezioso tagliando per assistere, da vivo, all’ultima esibizione del capitano all’Olimpico. Nel giro di un paio di settimane, però la situazione è radicalmente cambiata: il dieci giallorosso, a suon di gol e prestazioni, si è guadagnato un nuovo anno di contratto, convincendo Pallotta e Sabatini, prima scettici di fronte al possibile rinnovo. Tutti felici dunque, o forse no. Dietro la splendida apparenza di uno stadio infesta e pronto a spingere la Roma in Champions league, si nasconde una clamorosa spaccatura della curva, tra i diversi gruppi organizzati che popolano la sud. Gli striscioni esposti stanotte nei pressi del Colosseo, testimoniano il malessere di una buona parte degli ultras giallorossi che, dunque, continueranno ad adottare la linea dura: “08-05-16 chi entra è complice”. Poi un invito a “non entrare” e, infine, “barriere, multe e polizia: non cambia la nostra via”.
Il tema barriere resta caldissimo, nonostante i tentativi promossi dal Questore, dal Prefetto e dalla società capitolina che hanno provato, in tutti i modi, a spingere i tifosi al passo indietro. Non c’è stata retromarcia, il dialogo non è servito ad ammorbidire la posizione degli ultras, adirati per la suddivisione in più settori della curva sud. Alcuni gruppi, però, hanno deciso di entrare ugualmente all’Olimpico per l’ultima gara casalinga, come ad esempio i Fedayn che però assisteranno alla gara in assoluto silenzio. E’ finito nel mirino finanche Claudio Amendola, noto sostenitore giallorosso. Sui muri della capitale, accanto al nome dell’attore romano, campeggia la stella di David. L’attore ha replicato attraverso la sua pagina facebook: “Non ho mai nascosto la mia fede giallorossa- precisa Claudio Amendola- ma ritengo invece che la fede religiosa di ciascuno di noi sia un fatto privato e personale e che come tale vada rispettato. Stavolta faccio un’eccezione alla regola. Se fossi di religione o di origini ebraiche, come suggerito dal nostro artista, ne sarei orgoglioso, ma non è così: sono battezzato cristiano e non ho notizia di radici ebraiche nel mio albero genealogico. Non so da dove nasca questa diceria, citata per vera persino sulla pagina a me dedicata su Wikipedia, forse risale addirittura alla mia prima prova da attore, quando ho interpretato il pugile ebreo Davide Sonnino in “Storia d’amore e d’amicizia”.Già che ci siamo, vediamo di far arrivare la notizia anche agli amici di Radio Islam, che mi hanno citato nella loro lista nera di “ebrei influenti che occupano i media”: quella scusa non vale, se vi sto sulle palle cambiate canale o andate in un altro cinema.
PS io ci scherzo sopra, perché sono fatto così, ma l’antisemitismo non fa ridere. Per nulla”