Roma, Sabatini annuncia il suo futuro. E su Totti…

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il ds della Roma Walter Sabatini ha parlato a 360°. Dal suo futuro a quello di Francesco Totti, passando per il tormentato addio di Rudi Garcia.
SUL PROPRIO FUTURO – Negli ultimi mesi si è parlato tantissimo del possibile addio di Walter Sabatini. Di annunci imminenti, di ripensamenti, di addii posticipati. Anche di una permanenza forzata per non rinunciare allo stipendio: “Altrove potrei guadagnare di più. Una cosa però è certa: questo è il mio ultimo anno alla Roma e io continuerò a fare il d.s. alla mia maniera. Non sono commissariabile. Il primo febbraio con una mail ho chiesto al presidente di lasciarmi libero perché ho percepito – e lo percepisco tuttora – uno scollegamento tra me e lui”. Poi si trattiene: “Mi scusi, non posso andare avanti su questo argomento. Non posso rompere oggi, abbiamo traguardi da raggiungere. Lo farò quando sarò a posto con la mia coscienza”. Sabatini sottolinea di non aver mai parlato di dimissioni: “Comunque io non ho mai parlato di dimissioni. In un primo momento lui aveva accettato, poi ha cambiato idea. Per un certo momento mi sono sentito un prigioniero, negli ultimi tempi però ho trovato tante persone che mi hanno aperto gli occhi nell’individuare i problemi, le potenzialità. Mi hanno dato speranza”. Alla base del divorzio, una sostanziale differenza di visioni rispetto alla proprietà americana: “Io non ho perso la poesia, ma il mio modo di pensare al calcio è diverso dal loro. Per me il pallone è una sfera magica, l’Aleph di Borges, ci vedo l’universo intero, mentre altri notano solo la sfera di plastica. Il calcio attrae vanità, perché intorno al calcio ci sono nani e ballerine. Diventa una patologia, ti fa pensare che sia importante solo un calcio d’angolo”.
SU RUDI GARCIA E SUL MERCATO – Nel corso dell’ultima stagione Sabatini è stato l’unico baluardo in favore di Rudi Garcia: “Ho cercato di proteggerlo. Molti mi accusano di aver perso tempo. Forse, ma ricordo che in un momento di grande successo per lui non ha voluto tradire la Roma. E poteva farlo”. Non manca una stilettata nei confronti dei tifosi giallorossi, colpevoli di essere incontentabili: “Qui è mancato un trofeo, però bisogna riconoscere che la Roma è società patrimonializzata ed è al terzo anno di Champions. È stato fatto un lavoro virtuoso che viene riconosciuto in Italia e all’estero, ma non a Roma per rabbia e frustrazione”. Spazio anche al suo modo di fare mercato, Sabatini coglie l’occasione per spiegare perchè punta molto sui giovani stranieri: “Mi accusano di non prendere italiani, ma dove sono quelli bravi a cifre abbordabili? Occorrerebbe cambiare il sistema, che invece è stantio. A Roma la gente i calciatori a volte li sbrana. Impongo i calciatori ai tecnici? li propongo, ma li condivido con l’allenatore. E poi con Spalletti c’è sintonia. Siamo entrambi due disturbati psichici dalla vita”.
SU TOTTI E SPALLETI – Sabatini non nasconde di aver consigliato a Francesco Totti di ritirarsi: “A Francesco ho sempre parlato con affetto. Gli avevo detto: ‘Smetti’. Lo penso ancora oggi, però ora che farà il contratto credo abbia una grande occasione: avrà un anno cuscinetto per lavorare su se stesso. Pur essendo un campione Totti non è stato nell’Olimpo, ma le sue giocate non si vedranno più su un campo di calcio. Non ha vinto Palloni d’oro o Champions, però i suoi colpi saranno chiusi in un libro e non saranno più riproposti da nessuno”. Poi un commento sul rapporto tormentato con Luciano Spalletti, che nel finale di stagione però sembra aver trovato una formula che accontenti entrambi:”Certo che in lui c’era una quota residuale di uno stato d’animo che era maturato in passato, ma Spalletti voleva imporre un modo di essere e ci è riuscito. Ora si sono risintonizzati. Certo, la sintonia sarà stentata, ma occorrerà l’intelligenza di entrambi”. Il tecnico comunque, è favorevole al rinnovo del capitano: ” Luciano ha avallato l’ok al contratto, ma Francesco dovrà essere generoso con i compagni. Io ipotizzo un Totti nuovo, pur facendo ancora qualche altra prodezza”.