Lapadula all’addio, il presidente Sebastiani: “Impossibile trattenerlo”

Pescara-Trapani, Lapadula
Pescara-Trapani, Lapadula

Il presidente del Pescara si è ormai ‘arreso’ alla cessione di Lapadula, per lui troppo stretta la realtà abruzzese: sarà il vice-Higuain?

La Serie B è quasi giunta al termine, con il ritorno della finale playoff fra Trapani e Pescara che si giocherà giovedì in Sicilia, alla squadra di Serse Cosmi tocca il compito di ribaltare il 2 a 0 dell’andata. Ma la vicenda forse principale che tiene col fiato sospeso i tifosi abruzzesi e non solo è quella legata al destino dell’attaccante Gianluca Lapadula. L’italo-peruviano quest’anno si è fatto conoscere in tutta Italia e non solo grazie a prestazioni mostruose nella serie cadetta, raggiungendo addirittura quota 30 reti nell’andata delle finali playoff. ‘Rischiando’ anche di esser chiamato da Conte in Nazionale in vista degli Europei l’attaccante con la maglia numero 10 ora è l’oggetto del desiderio per club come il Napoli e la Lazio, con i partenopei particolarmente interessati ad acquistarlo come vice-Higuain, cedendo poi inevitabilmente Manolo Gabbiadini. L’asta di mercato si è ormai scatenata e anche il presidente del Pescara Calcio, Daniele Sebastiani si è arreso all’idea di dover perdere il suo fenomeno, come dichiarato ai microfoni di Tuttosport: “Impossibile trattenerlo“.

Anche in vista di una (molto) probabile promozione in Serie A, la maglia abruzzese diverrebbe troppo stretta per un giocatore del talento di Lapadula, che potrebbe puntare ad obiettivi più importanti, come quello della vittoria di uno scudetto con il Napoli: “Il Napoli è una delle società che hanno mostrato grande interesse per Gianluca. Ma sono discorsi, che in questo momento, sono stati giustamente messi in secondo piano. Abbiamo un grandissimo obiettivo davanti e conta soltanto quello”. A dettare il destino della punta però ci pensano ovviamente le logiche di mercato: “Il discorso su Lapadula è molto semplice: c’è una società, il Pescara, che per come è strutturata, è obbligata, sia a tener conto del proprio bilancio e di eventuali operazioni in uscita vantaggiose e sia a rispettare le aspettative di un giocatore in rampa di lancio per il quale la nostra squadra, giustamente, non può essere un punto d’arrivo della sua carriera. Credo che nemmeno per Pogba la Juventus, rappresenti l’apice, figuriamoci Pescara per Lapadula”.