Seba Rossi: “Berlusconi è sempre stato mio tifoso, mai nessuno come lui”
Novecentoventinove minuti di gloria, non più eterna. Il record stabilito da Sebastiano Rossi nel corso della stagione 93/94 è stato polverizzato quest’anno da Gianluigi Buffon, capace di preservare lo specchio della porta per 973′. Tuttavia, nell’immaginario dei tifosi (non solo rossoneri) resta la figura di un numero uno sui generis, genio e sregolatezza, forse troppa. Le spiacevoli vicende extra-campo di cui è stato protagonista, hanno contribuito ad alimentare la leggenda, il mito del portiere maledetto, tanto bravo quanto folle, in campo e nella vita. Dopo il calcio l’oblio, fuori da un Mondo amato e forse odiato. Porte aperte per i colleghi ma non per lui, finito ai margini del calcio, salvo rare apparizioni, come quella concessa per celebrare (con un pizzico di malinconia) il passaggio di testimone con Buffon. Il rapporto con i cronisti, in fondo, non è mai statoi sereno: schivo e poco propenso alle pubbliche relazioni. Così era (ed è) Sebastiano Rossi, il portiere del Milan più forte di sempre. La stessa società che da qualche anno convive con risultati deludenti, aggravati e giustificati da gestioni poco lungimiranti.
Un declino inesorabile che ha spinto il Presidente Berlusconi a cercare acquirenti in grado di garantire un futuro migliore alla società rossonera. Dopo trent’anni di presidenza, il passaggio di mano sembra rappresentare l’unica soluzione per il bene del Milan ma nelle parole pronunciate da Sebastiano Rossi ai microfoni di tele radio stereo, resta vivo un sentimento di infinita gratitudine verso il Presidente berlusconi: “Silvio Berlusconi è sempre stato mio tifoso, gli sono molto legato, mai nessuno sarà in grado di fare ciò che lui ha fatto per una squadra, è impossibile. Non sarà facile sostituirlo, non sarà facile per nessuno raccogliere la sua eredità, poi però come in tutte le grandi storie subentrano situazioni che possono portare a dei cambiamenti”.