Juric: “A Gasperini ho ‘rubato’ dei concetti, a Sousa la posizione di Bernardeschi”

Juric: “A Gasperini ho ‘rubato’ dei concetti, a Sousa la posizione di Bernardeschi”

Juric
Juric contro il Modena (Foto Facebook ufficiale FC Crotone @Lapresse)

A tutto Juric: queste le idee di calcio del tecnico protagonista del miracolo Crotone e prossimo allenatore del Genoa.

Allenatore emergente, ma con le idee molto chiare Ivan Juric. Protagonista di un vero e proprio miracolo con il suo Crotone, quello che con ogni probabilità sarà il prossimo tecnico del Genoa ha parlato della sua idea di calcio e di determinate dinamiche ai microfoni della Repubblica di Genova. Queste le parole di Ivan Juric: “Ci sono allenatori come Maurizio Sarri o Marco Giampaolo che, in fase di non possesso, come punto di riferimento hanno la palla. Io non ho invece problemi a rompere la linea. Il mio calcio è basato sull’andare a rubare palla, quindi sull’attaccare l’uomo. Esistono vari momenti in una partita. L’idea principale? Mantenere il possesso e su palla persa riprenderla subito. Ma non sono per il possesso palla sterile: se rubiamo palla alta dobbiamo castigare immediatamente. Se invece conquistiamo palla bassa dobbiamo costruire da dietro col palleggio. Concetti che coincidono con quelli di Gasperini, gli ho rubato anche tante altre cose, a cominciare dall’alta densità che la squadra deve avere in campo. Poi, però, ho cercato di sviluppare le mie idee e costruirmi un mio metodo di gioco. E in questo mi ha molto aiutato allenare la Primavera del Genoa e l’anno in Lega Pro col Mantova. Inizialmente ero molto più rigido, ma a Crotone ho dato maggiore libertà a qualche giocatore. Nella Fiorentina di Paulo Sousa mi ha colpito vedere Bernardeschi arretrato a destra sulla linea dei centrocampisti. E così in quella posizione ho messo Di Roberto che, essendo nato attaccante, sa saltare l’uomo e calciare e infatti a gennaio era stato preso per essere un’alternativa a Ricci nel tridente d’attacco”.

“Il martedì è il giorno più duro per quanto riguarda gli allenamenti, lavoriamo molto a livello aerobico arrivando a toccare i 12 chilometri a seduta. Il mercoledì è il giorno di scarico per recuperare dalla fatiche del giorno precedente e per preparasi a quelle dei giorni successivi. Stiamo in campo meno di altre squadre, ma sempre a ritmi altissimi. I miei giocatori devono andare sempre forte, per questo cerchiamo di alzare sempre la soglia dell’intensità ma senza mai farli arrivare al lattato. Quanto alla concentrazione quella deve esser sempre massima. E se un mio giocatore prende un uno-due in partitella, mi incavolo e non lo faccio giocare al sabato. La regola è semplice: in fase difensiva devi seguire prima l’avversario, poi la palla. Sui corner 6 giocatori a zona, tre che bloccano chi arriva in corsa e uno fuori area. Sulle punizioni laterali, invece, sei più due”.