Sepe: “Il Napoli sarebbe un sogno, ma se Reina gioca anche con la febbre…”

Dopo la poco esaltante esperienza in prestito alla Fiorentina, Luigi Sepe detta le condizioni per il suo ritorno a Napoli.
Luigi Sepe è uno che a Napoli e nel Napoli ci è cresciuto e con quella maglia ha esordito in massima serie, prima di ritagliarsi i propri spazi tra Lega Pro e Serie B, per poi tornare in Serie A con l’Empoli. Buona la stagione in Toscana, con in panchina quel Maurizio Sarri che si augura di ritrovare in maglia azzurra, dopo la scelta del portiere di andare via in prestito, sempre in Toscana, questa volta alla Fiorentina. Esperienza poco fortunata, a tratti surreale, dopo le tante panchine alle spalle del rumeno Tatarusanu e le uscite forti del portiere napoletano dopo l’ennesima esclusione, con la decisione della società cara ai Della Valle di non prendere più in considerazione il classe ’91 dopo la polemica del suo tesserato.
Le nuove normative Uefa che regolano le rose delle squadre di Serie A, adottate da Tavecchio per la prossima stagione, favorirebbero un ritorno a Napoli di Sepe, che potrebbe nuovamente ritrovarsi a fare il secondo alle spalle dello stacanovista Reina, un po’ come è successo quest’anno a Gabriel. Questo il pensiero di Luigi Sepe, riportato dal Corriere dello Sport-Campania: “Sarebbe un sogno per me giocare nel Napoli, sono napoletano. Non posso farci niente però se dall’altra parte la volontà non è la stessa. E’ quello che desidero più di ogni altra cosa, ma deve esserci un progetto per me. C’è una differenza tra fare il primo e il secondo ovviamente, ma se crescere alle spalle di Reina vuol dire avere un progetto per farmi giocare in futuro da primo portiere, allora firmo a vita. I matrimoni si fanno in due e se mi dicono che Reina gioca anche con la febbre e intendono farmi fare lo stesso campionato di Gabriel, per poi trovarmi come lui quest’anno, allora no. Proprio no. Se lo spagnolo, come accaduto quest’anno, va in campo anche con la febbre, che senso ha che io torni? Firenze sembrava la scelta giusta, ora non ci andrei. Certe cose però non puoi saperle prima”.