Portogallo-Estonia 7-0, Ronaldo & Co pronti per la Francia?
LISBONA – Una giornata di festa a Lisbona per la nazionale portoghese, che riabbraccia il suo capitano CR7 e saluta in un bagno di folla la capitale preparandosi al meglio per la partenza in direzione Francia. Abbiamo avuto il piacere di assistere dal vivo all’ultima amichevole del Portogallo prima dell’avventura europea ed alcuni dettagli ci hanno portato ad elaborare un nostro pensiero sui punti di forza e di debolezza di questa nazionale. Ecco quanto emerso dopo la rotonda vittoria ai danni della modesta Estonia per 7 reti a 0.
ANALISI TATTICA L’undici lusitano sceso in campo a Lisbona è stato schierato da Fernando Santos con un 4-3-1-2 piuttosto elastico, avendo come trequartista un centrocampista di ruolo come Joao Moutinho e due punte “anomale” come Ronaldo e Quaresma. Questo particolare assetto offensivo, pur avendo il vantaggio di dare pochi riferimenti alla difesa avversaria, ha creato non poca confusione nell’occupare con efficacia le zone nevralgiche del campo, con soventi episodi di sovraffollamento della trequarti ed un giro palla affannoso e poco efficace. Al contempo, però, la densità a centrocampo ha liberato più volte i due terzini Soares e Guerreiro al cross, i quali sono risultati essere sempre pericolosi con sovrapposizioni costanti e con i tempi giusti. Da sottolineare la mancanza di un vero 9 ad occupare l’area di rigore, mancanza poi sopperita dal graduale calo di attenzione della retroguardia estone poco svelta nel seguire i tagli in particolare di Cristiano Ronaldo. La linea difensiva non è stata quasi mai impegnata seriamente, ma Pepe e Fonte danno buoni segnali di intesa: c’è da capire se effettivamente sarà questa la coppia titolare anche in Francia, con Carvalho e Bruno Alves che scalpitano. Nella ripresa l’assetto cambia con l’inserimento in campo del centravanti Eder, che modifica il modulo in 4-3-3 facendo allargare le due punte (Quaresma e Nani) sulle zone esterne del campo. Con la nuova disposizione le sovrapposizioni diventano ancora più efficaci, anche se il gioco si concentra maggiormente sulla zona destra del campo, con il duo Quaresma/Vierinha, entrato al posto di Soares.
TOP Tra i migliori in campo di sicuro sono da segnalare Andrè Gomes, impeccabile palla al piede ma soprattutto essenziale nel recuperare terreno e palloni ai danni degli avversari a tutto campo, ed il terzino sinistro Rafael Guerreiro, motorino instancabile sulla fascia e sempre preciso in cross e cambi di gioco. Inutile parlare della prestazione di Ronaldo, sebbene a tratti indolente e dedito a “trick” da street football, ma un discorso a parte va fatto per Quaresma. L’ex Inter risulta il vero mattatore del match, mostrando una leadership inaspettata ed una qualità nelle giocate che ormai ritenevamo eclissata. La forma atletica risulta essere molto buona, seppur mostrata molto più spesso palla al piede che senza. In una squadra in cui Ronaldo spesso si è ritrovato a dover predicare nel deserto, forse in questo Europeo il profeta potrebbe aver trovato un degno alleato. Piccola postilla: Renato Sanches sembra avere i colpi del predestinato, pur lasciandosi a volte trascinare dall’entusiasmo e dalla voglia di strafare. Fisico, corsa, discreta tecnica e tanto cuore, questo giocatore è in grado di fare la differenza anche a partita in corso. Vedremo l’uso che intenderà farne il tecnico Santos.
FLOP Non certo trascendentale la prova di Joao Moutinho, costretto ad abbassarsi spesso sulla linea di centrocampo per ricevere palla e quasi mai incisivo negli ultimi 30 metri. Santos preferisce un frangiflutti fisico davanti alla difesa come Danilo Pereira e per l’ex Sporting questa zona di campo dovrà diventare man mano sempre più congeniale. Non una grande prestazione anche per Nani, subentrato a Ronaldo nella ripresa: tanto entusiasmo e volontà di giocare la palla, ma talvolta le gambe non accompagnano la testa e rischia più volte di andare incontro a figuracce. Le potenzialità per spaccare in due una partita ci sono, ma forse il Quaresma in formato estivo è un partner molto più affidabile per capitan CR7.
IN CONCLUSIONE Tirando le somme al termine del match, possiamo dunque dire che il Portogallo abbia una rosa abbastanza competitiva guardando i singoli, in grado di poter agevolmente superare il girone con Ungheria, Islanda ed Austria e poter dire la sua nelle fasi finali. I punti di forza sono sicuramente la capacità di riuscire a giocare la palla in ogni zona del campo, di avere diverse possibilità da tirare fuori dalla panchina al momento opportuno e l’elasticità di poter cambiare modulo in base alle occasioni ed all’avversario. D’altro canto ciò che da sempre manca a questa nazionale è la capacità di avere una responsabilità di gruppo che non prescinda dalle qualità di Cristiano Ronaldo, con i vari giocatori che siano capaci di prendere delle decisioni di gioco con coraggio senza scaricare la croce sul proprio capitano. Le qualità ci sono, basta avere fiducia e non sperare nella buona stella del campione. Altro dubbio puramente da attribuire alle qualità dei singoli, è nell’atletismo del centrocampo: l’intero pacchetto (Andrè Gomes, Joao Mario, Danilo Pereira, William Carvalho, Joao Moutinho) non risulta essere composto da veri corridori e questa teorica lacuna potrebbe creare più di un problema in caso di ripartenze degli avversari. Anche contro un’Estonia quasi inoffensiva in attacco, in almeno tre occasioni sono dovuti intervenire i difensori centrali a sbrogliare la matassa, lasciati soli in un pericoloso uno contro uno. Nell’affrontare compagini man mano sempre più pericolose offensivamente, questa carenza potrebbe diventare letale, ma siamo certi che Santos vi porrà rimedio intervenendo sul posizionamento dei tre di centrocampo, prevenendo eventuali scorribande in caso di palle perse o veloci contropiedi. Detto ciò, buona fortuna agli amici portoghesi…fin quando non si ritroveranno di fronte gli azzurri, si intende.