I dolori di Spalletti, tra cessioni di lusso e inattesi rinnovi
Non starà dormendo sonni tranquilli il tecnico della Roma Luciano Spalletti, tra infortuni, cessioni e un motore che continua a perdere cavalli
SALTO NEL PASSATO – L’esperienza in giallorosso di Luciano Spalletti sembra sempre più caratterizzata da una parola: sfida. A distanza di anni, e dopo il ritorno in grande stile a metà campionato, il tecnico della Roma sarà stato colto da un senso di déjà vu negli ultimi giorni che lo ha ricondotto ai suoi primi anni nella capitale. Nonostante avesse praticato sempre un grande calcio, studiato e imitato anche in tanti altri club europei, la prima Roma di Spalletti partiva indubbiamente un gradino sotto a quella che fu la grande rivale di quelle stagioni, ovvero l’Inter. Nonostante ciò l’allenatore toscano non si è mai tirato indietro di fronte a questa grande sfida, anche se i nerazzurri erano oggettivamente superiori alla sua Roma, sia per valore complessivo della rosa e soprattutto per potenza economica in generale.
UN RITORNO DA FAVOLA – Dopo l’addio nel 2009, e le vincenti stagioni allo Zenit San Pietroburgo, le strade di Spalletti e della Roma si sono incrociate nuovamente ad inizio 2016, dopo la profonda crisi di gioco e risultati del francese Rudi Garcia. Ancora una volta il percorso dell’allenatore di Certaldo non era affatto in discesa, tutt’altro. Ennesima sfida quasi impossibile da raccogliere, soprattutto in un ambiente come quello giallorosso, che non lesina certo passione e amore per questi colori, ma allo stesso tempo ti condanna senza meno alle prime burrasche. Ancora una volta però Spalletti ha dimostrato di sapere buttare il cuore oltre l’ostacolo, prendendo un gruppo che sembrava spento, sfiduciato e soprattutto senza identità e trascinarlo fino ad un inaspettato terzo posto. Non solo, oltre alle vittorie e alla grandiosa rimonta, Spalletti eri riuscito ancora una volta a rendere quella squadra come una propria creatura, improntandogli l’indelebile marchio del suo gioco e del suo credo.
SFIDE IMPOSSIBILI – Dopo aver raggiunto sul campo la qualificazione ai preliminari di Champions League, a aver preso le redini di questa squadra, era arrivato il momento per Spalletti di riuscire finalmente a raccogliere i frutti seminati per stagioni, avendo finalmente il tempo e le possibilità di costruire al 100% la sua Roma. Ma sarà realmente così? A giudicare da queste primissime settimane di giugno piuttosto che la stagione della definitiva consacrazione, ovviamente a livello di titoli e non di gioco, per Spalletti sembra profilarsi l’ennesima annata da sfida impossibile. L’infortunio di Rudiger, il rinnovo di Totti, l’addio a Miralem Pjanic (per giunta alla Juventus) e in ultimo lo stesso Nainggolan in direzione Chelsea. Sono queste le quattro spine di una splendida rosa come quella della Roma che sembrano però aver punto i programmi e le aspettative dell’allenatore per la prossima stagione.
CAVALLI DEL MOTORE – “Io penso che sia difficile rassicurare in un mercato aperto come questo qui. Quello che c’è da dire e da sottolineare è che la Roma ha un bel motore, sarebbe bene lavorare su quelli che sono i particolari e non andare a mettere le mani sui cavalli del motore. Il motore ha dei bei cavalli, sarebbe bene lasciarli fare. Andrebbero mantenuti”. A dir poco profetiche le sua dichiarazioni ad inizio settimana al termine del meeting con il presidente Pallotta. Il “cowboy” Spalletti sta lentamente smarrendo tutti i cavalli del suo motore, riuscirà il toscano a superare l’ennesima sfida impossibile?