Portogallo-Islanda 1-1: Bjarnason risponde a Nani, Ungheria in testa al gruppo F

Portogallo-Islanda 1-1: Bjarnason risponde a Nani, Ungheria in testa al gruppo F

Cristiano Ronaldo non ha inciso durante Portogallo-Islanda - Fonte: Twitter @UEFAEURO
Cristiano Ronaldo non ha inciso durante Portogallo-Islanda – Fonte: Twitter @UEFAEURO

Portogallo-Islanda 1-1. La squadra di Fernando Santos stecca all’esordio contro la rocciosa Islanda di Lagerback, nonostante un match dominato in lungo e in largo. Vantaggio Portoghese con Nani al 31′, pari di Bjarnason al 5o’ su errore in copertura di Vieirinha. In ombra Cristiano Ronaldo, che fallisce almeno 3 ghiotte occasioni. Ungheria prima nel gruppo F.

CHIAVE TATTICA – Squadre in campo con nessuna sorpresa dal punto di vista tattico ma qualcuna per quanto riguarda gli interpreti. Santos disegna il suo Portogallo con il consueto 4-3-3 a trazione anteriore, in cui l’equivoco centravanti è risolto con l’ormai collaudato Cristiano Ronaldo come riferimento offensivo pronto a scambiarsi di posizione con i compagni di reparto: la certezza Nani e la sorpresa Joao Mario, trequartista adattato a esterno che relega in panchina un Quaresma apparso in buona forma nelle amichevoli di preparazione ad Euro 2016. A centrocampo Danilo vince il ballottaggio con William Carvalho nel ruolo di vertice basso, mentre il baby fenomeno Renato Sanches parte dalla panchina in favore dell’inamovibile Joao Mutinho e del chiacchieratissimo Andrè Gomes. In difesa il veterano Carvalho viene preferito a Bruno Alves per far coppia con Pepe davanti a Rui Patricio, mentre i terzini sono Vieirinha da una parte e Guerreiro dall’altra. L’Islanda risponde con il 4-4-2 “scolastico” che ha consentito alla selezione di Lagerback di conquistare la storica qualificazione: Gunnarson e Sigurdsson compongono la cerniera di centrocampo, con Halfredsson inizialmente in panchina e Bjarnason largo a sinistra per contenere le folate dei veloci esterni portoghesi. Un po’ a sorpresa Lagerback sceglie Bodvarsson come partner d’attacco di Sightorsson, preferendolo al più quotato Finnbogason e alla leggenda nazionale Gudjohnsen. Come da copione il Portogallo si fa carico di prendere l’iniziativa, cominciando sin dal primo minuto a cucire fitte trame di gioco palla a terra, con le solite combinazioni nello stretto atte a premiare i tagli dell’attaccante di turno. L’Islanda si dispone ordinatamente e difende con aggressività, cercando di interrompere il palleggio lusitano per ribaltare rapidamente il fronte offensivo: ci riesce dopo appena due minuti, quando Rui Patricio è costretto a disinnescare due conclusioni ravvicinate del numero 10 islandese Gilfy Sigurdsson, stella dello Swansea. Il Portogallo si riprende in fretta dallo spavento e comincia a macinare gioco, ma con delle variazioni rispetto allo spartito classico. Innanzitutto nei movimenti del tridente offensivo, che rispetto al passato non si limita solamente allo scambio di posizione tra i tre interpreti ma approfitta della vocazione da 10 puro di Joao Mario per trasformare di tanto in tanto il modulo in una sorta di 4-3-1-2. In secondo luogo la scelta di non cercare ossessivamente di entrare in area di rigore tramite fraseggio stretto ma di affidarsi anche ai palloni alti: cross dal fondo e dalla trequarti, ma anche palloni giocati direttamente in verticale dai centrocampisti. Uno di questi lanci viene ciccato da Ronaldo a tu per tu col portiere, mentre i cross dalle corsie laterali portano ad un miracolo di Halldorsson su colpo di testa di Nani e ad un’altra chance fallita da CR7. Alla mezz’ora l’ennesimo sfondamento sulla destra del Portogallo porta alla rete del vantaggio. Andrè Gomes combina bene con Vieirinha e dal fondo mette un pallone rasoterra che Nani da due passi deve solo spingere dentro.
Se da una parte il Portogallo dimostra di aver ridato lustro al proprio gioco offensivo, dall’altra conferma di non aver risolto i problemi cronici in difesa: la seconda frazione di gioco si apre con un altro squillo di Cristiano Ronaldo – sinistro al volo dal limite fuori – ma soprattutto con il pareggio dell’Islanda, che sfrutta una dormita di Vieirinha per andare in rete con Bjarnason. Sul cross dalla destra di Gudmundsson l’esterno del Wolfsburg si addormenta e consente al centrocampista del Basilea di battere Rui Patricio con il destro – di polpaccio – al volo. Il pari non cambia il canovaccio della partita ed il Portogallo continua a macinare gioco, seppur con un pizzico di nervosismo in più rispetto al primo tempo. A 20′ dal termine il primo cambio del match: la mossa è di Santos che richiama uno spento Joao Mutinho in panchina ed inserisce l’attesissimo Renato Sanches. Pochi istanti dopo l’ingresso del giovane centrocampista, Nani sfiora la doppietta con un colpo di testa a fil di palo. Cinque minuti più tardi, con le squadre decisamente più lunghe e dopo un brivido su una sponda di Sightorsson che non trova per un soffio un compagno, il c.t portoghese getta nella mischia anche Quaresma, mentre Lagerback si riserva di effettuare il primo cambio solamente a 10 minuti dal termine. Finnbogason rileva Sightorsson e a cinque dal termine rischia di punire il Portogallo con un sinistro che trova i pugni di Rui Patricio, dopo che lo stesso Portogallo era andato vicino al nuovo vantaggio con Pepe e Ronaldo. Nel finale Santos si affida anche al centravanti Eder (fuori Andre Gomes, migliore in campo) ma senza successo. Finisce 1-1 e a sorpresa in testa al gruppo F dopo il primo turno c’è l’Ungheria.

I PROTAGONISTI – In una serata in cui Cristiano Ronaldo ha le polveri bagnate, sugli scudi per il Portogallo ci sono due dei giovani tanto attesi dal grande pubblico. Joao Mario si conferma giocatore dal futuro luminoso in una big d’Europa, mentre Andrè Gomes si conferma centrocampista totale in grado di svolgere più mansioni in mezzo al campo. Nell’Islanda è Bjarnason ad incarnare alla perfezione lo spirito battagliero dell’intera formazione. L’ex Pescara corona con il gol una prestazione fatta di grinta e di sostanza, servito da un Gudmundsson sicuramente più ispirato dell’atteso Sigurdsson.

MOMENTO CHIAVE – La disattenzione di Vieirinha in occasione della rete di Bjarnason è tanto grave quanto decisiva ai fini del risultato. Di fatto il Portogallo paga l’unica sbavatura di un match durante il quale ha creato tante occasioni.

LA GIOCATA – Bellissima la combinazione tra Andre Gomes e Vieirinha che libera il centrocampista del Valencia al cross poi convertito in rete da Nani. I due portoghesi duettano benissimo nello stretto, scardinando con la più classica delle combinazioni “alla portoghese” l’ordinata retroguardia islandese.

TABELLINO E PAGELLE DEL MATCH 

PORTOGALLO-ISLANDA 1-1 (primo tempo 1-0)

Portogallo (4-3-3): Rui Patricio 6; Vieirinha 5, Pepe 6, R. Carvalho 6, Guerreiro 6; Danilo 6.5, Moutinho 5 (71′ R. Sanches 6), Gomes 7.5 (84′ Eder s.v); Nani 7 ; Cristiano Ronaldo 5.5, João Mário 6.5 (76′ Quaresma 5.5).
A disp.: Lopes, Eduardo, Bruno Alves, Fonte, Rafa, Eliseu, Soares, Silva, W. Carvalho,.
CT. Santos

Islanda (4-4-2): Halldorsson 6.5; Sevarsson 6, R. Sigurdsson 6, Arnason 6.5, Skulason 6; Gudmundsson 6.5 (91′ T. Bjarnason), Gunnarsson 5.5, G. Sigurdsson 5, B. Bjarnason 7; Sightorsson 5.5 (81′ Finnbogason 6), Bodvarsson 5.5.
A disp.: Kristinsson, Jonsson, Hauksson, Hermannsson, Ingason, Magnusson, Traustason, Hallfredsson, Sigurjonsson, Gudjonsen.
CT. Lagerback

Marcatori: 31′ Nani (P), 50′ Bjarnason (I)
Ammoniti: 55′ B. Bjarnason (I)
Espulsi:
Note: recuperi 0’+3′