Barzagli: “Morata? In campo non ci sono amici”

Barzagli: “Morata? In campo non ci sono amici”

(fonte foto: juventusfc.com)
(fonte foto: juventusfc.com)

Conferenza stampa a Montpellier per Andrea Barzagli, colonna della Nazionale di Antonio Conte. Le sue parole sulla prossima sfida contro la Spagna

A due giorni dalla super sfida contro la Spagna, appuntamento pomeridiano a Montpellier in conferenza stampa. Protagonista Andrea Barzagli, una colonna di questo gruppo, campione del mondo nel 2006 e presente nella finale di quattro anni fa contro le Furie Rosse.

CANDREVA OUT – “Per Candreva ci dispiace molto, è normale. Sappiamo benissimo quello che ci poteva dare, ha fatto benissimo nelle prime due partite. Siamo in 23, ci saranno i sostituti giusti per non farcelo rimpiangere. Ci stiamo preparando a questo grande ottavo di finale. Siamo concentrati, c’è lo spirito giusto. Mi sembra che a due giorni dalla partita siamo a un bel punto”.

LE DIFFIDE – “Sinceramente è normale che il pericolo della diffida sia alto e della squalifica altrettanto, ma non ci stiamo pensando. Ci scherziamo anche un po’ tra di noi, siamo l’unica squadra ad avere due portieri diffidati su tre… Non ci facciamo condizionare da niente, se deve succedere di prendere un giallo succederà, ma c’è fiducia nel gruppo. Questa è la nostra forza”.

AMICI NEMICI – “In campo non ci sono amici, faccio fatica anche a salutarli prima della partita per una questione di concentrazione. Morata è uno dei tanti pericoli, la Spagna ha una qualità altissima e dobbiamo stare attenti a tutti. Conosciamo le sue qualità, ma bisogna stare attenti anche agli altri, hanno tanti giocatori che possono mandarlo in porta. Li stiamo studiando, li abbiamo già affrontati e ci stiamo preparando al meglio”.

SCETTICISMO E ENTUSIASMO – “Nessuno parte mai spacciato. Siamo partiti nello scetticismo, che ci può stare. Non eravamo favoriti e non lo siamo, ma penso che questa Nazionale si sia conquistata anche molti tifosi per quello che dà in campo. Abbiamo messo grande cuore e attaccamento alla maglia, ci fa piacere che la gente si possa essere riavvicinata o che abbiamo portato a indossare qualche maglietta in più. Sappiamo la passione che c’è in Italia per il calcio, ma quando vedi la tua squadra non dalle favorite magari ti viene meno voglia di seguirla. Questo ottavo terrà tanta gente attaccata al televisore, il supporto dei tifosi speriamo che sia alto e che si faccia sentire”.

MIGLIORARE SEMPRE – “Sono cresciuto, maturato, migliorato. Anche quest’anno mi è venuta voglia di migliorarmi ancora di più, è una costante quando inizi a giocare con grandi giocatori e inizi a vincere. Ti viene voglia di migliorarti, io dopo il primo scudetto con la Juve ho passato un’estate a pensare alla stagione successiva per poter vincere. Ero arrivato a 32 anni a vedere che potevo vincere, avevo fatto una carriera media fino ai 30. Ritrovarmi a giocare per la Juve e per la Nazionale ti dà la carica, mi sono migliorato molto mentalmente, nella marcatura. A 35 anni mi ritengo uno che è alla pari con gli altri, con i 20enni. Mi alleno come loro e nei test ho risultati come i loro, non vedo perché non posso stare ai loro livelli. E l’esperienza mi ha dato qualcosa in più”.

COME SI FRENA LA BESTIA NERA?– “Bisognerebbe ammazzarla… Ci si prova, li stiamo studiando, ma in campo poi sono i duelli che contano. I particolari fanno la differenza, noi dovremo essere attenti alla loro fase offensiva, ma sapere anche che dobbiamo provare a colpirli. Non vogliamo fare una partita remissiva, sarebbe l’errore più grande”.

IL GRUPPO – “Il 2006? Era un altro periodo, un’altra squadra. Al di là delle qualità, una cosa è rimasta: la forza di avere un gruppo affiatato che in questi anni ci è sempre stato ma non così. Secondo me anche nella altre spedizioni non tutti magari erano concentrati sullo stesso obiettivo. Questo mi ricorda un po’ il 2006, anche se sono cambiati i tempi e i calciatori”.