Conte: “Niente è impossibile, possiamo fare male a chiunque”

Il commissario tecnico dell’Italia, Antonio Conte, avvisa la Spagna: “Sovvertiamo il pronostico domani in una lotta impari. Non vogliamo tornare a casa, non saremo le loro vittime”.
Conferenza stampa di rito per Antonio Conte alla vigilia di Italia-Spagna. Il CT azzurro è apparso – al solito – molto risoluto davanti alle domande dei tanti giornalisti presenti, parlando subito dell’approccio al match: “Abbiamo grande rispetto nei confronti della Spagna, che è una delle squadre più forti al mondo e una delle favorite. Abbiamo lavorato, ci siamo preparati, è una partita senza domani e proprio per questo motivo sarà importante il responso del campo”.
LE SCELTE “Penso che le sconfitte portino qualcosa di più, livello di rabbia e attenzione. Avrei preferito una Spagna più morbida, che veniva da una serie di vittorie. Partita molto particolare, nel primo tempo la Spagna poteva ammazzare la partita. Domani se usiamo la ragione perdiamo, l’ordinario non basta. Sono molto convinto che i miei ragazzi siano in grado di farlo. Io non capisco cosa si dovrebbe tentare o non tentare… non puoi aspettare una partita del genere per provare qualcosa di mai fatto prima. Partita da vincere tutti insieme, nella fase offensiva”.
L’ex tecnico juventino ha chiarito il dubbio riguardante i giovani e le possibili sorprese da far entrare da inizio partita, in molti hanno fatto bene contro l’Irlanda e alcune carte potrebbero cambiare l’esito della partita: “Facciamo che pure la Spagna deve stare attenta, possiamo fare male a chiunque il qualsiasi momento, nella fase difensiva c’è organizzazione ma anche in attacco – continua il CT riguardo il possibile esito della partita – quello che dico sin dall’inizio, niente recriminazioni. Se poi l’avversario si dimostra più forte saremo i primi ad applaudire. Altrimenti voglio vincere. Niente è impossibile, altrimenti sarebbe tutto troppo semplice. Si toglierebbe il sale della vita, l’incertezza, lavorare per battere il più forte“.
Correre, crescere e lavorare per rispettare il popolo italiano e i suoi straordinari tifosi, ricordano la vittoria del Belgio ed il suo passato in nazionale maggiore: “Era stata una partita intensa, ma il nostro calcio è fatto di questo, con la possibilità di dare ritmo anche nella fase di possesso, dobbiamo correre, a prescindere. La prima partita contro il Belgio era importante come questa sfida. Parteciparci da ct e calciatore è fantastico, straordinario. Sai che c’è un popolo dietro di te che è pronto a soffiare. Sicuramente è una bella vigilia, di grande emozione e responsabilità. I ragazzi stanno bene, ho grande fiducia in loro”
Il futuro mister del Chelsea ha ribadito il concetto principale: “Credo che i sistemi rimangano fermi nei numeri, ma poi un allenatore lo modella alle caratteristiche dei calciatori. Penso che sia importante studiare le squadre, capendo punti deboli e forti, utilizzando armi per fare male all’avversario. La formazione? Non lo so, hanno giocato sempre gli stessi. Leggi la formazione e hai grande rispetto“.