Pirlo: “Avessi voluto giocare l’Europeo sarei rimasto alla Juve”

Pirlo: “Avessi voluto giocare l’Europeo sarei rimasto alla Juve”

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Negli Stati Uniti c’è un fuoriclasse vicino alla pensione che sta osservando gli Azzurri con grandissimo interessamento: parliamo di Andrea Pirlo, il più illuminante regista di centrocampo della storia che, volando da Torino destinazione New York, si è di fatto tagliato dalla lista  di Antonio Conte per gli Europei. Il primo ad esserne consapevole è lui, che dalle pagine della Gazzetta dello Sport racconta: “Io credo che ognuno di noi abbia un dovere, ad un certo punto: rendersi conto di quanti anni ha e di che cosa può dare. Dunque se fai una scelta come quella di giocare in America, pensi prima a che cosa vai incontro: se la mia priorità fosse stata l’Europeo, sarei stato un altro anno alla Juventus. Nel momento in cui ho deciso di andare a New York, automaticamente le cose fra me e il c.t. sono state chiare: “Se ha bisogno di me ci sono, se chiama qualcun altro la capisco”. Non vedendomi spesso come gli altri, Conte non poteva conoscere le mie condizioni come quelle degli altri. E ha chiamato degli altri”.

Le sensazioni per l’Europeo sono comunque ottimo secondo l’ex numero 21 di Milan e Juventus, che crede nell’impresa dell’Italia targata Conte: “Sento spesso Buffon, De Rossi, gli altri. Ci sentiamo in questi giorni: da tanti piccoli segnali ho una sensazione di grande unità. E che stia nascendo qualcosa di importante. Il 3-5-2 ti aiuta a coprire bene il campo e a mettere molta pressione sul portatore di palla: non lo diciamo solo io e Xavi che per loro è un sistema fastidioso, lo dicono la prima partita dell’Europeo 2012 in Polonia, l’Olanda ed il Cile nell’ultimo Mondiale. Lo dice la storia. Tabellone sfortunato? Quattro anni fa Inghilterra, Germania e Spagna, una dietro l’altra. Magari è buon segno”. Grinta, voglia di vincere e 3-5-2: secondo Andrea Pirlo è questa la ricetta per battere le Furie Rosse.