Coleman ai gallesi: “Non scrivetemi messaggi da ubriachi”

Coleman è felice del caloroso appoggio dei tifosi, ai quali spiega: “Non rispondo a tutti i messaggi, è difficile capirli se siete ubriachi”
Il Galles vince e i tifosi festeggiano. Bale e compagni si stanno affermando come una delle rivelazioni di questo Europeo: la squadra del ct Coleman è approdata ai quarti di finale dopo aver vinto il girone e battuto i cugini dell’Irlanda del Nord nella prima sfida ad eliminazione diretta. Ad inizio competizione, in pochi si sarebbero aspettati questo cammino glorioso, e adesso i tifosi gallesi sognano. Ad accompagnarli un amico fedele e fidato: l’alcool.
ALCOOL – I Dragoni, con la vittoria sull’Irlanda del Nord, sono tra le migliori otto squadre d’Europa. I complimenti per il ct Coleman continuano ad arrivare e questo lo rende entusiasta, ma chiede solamente una cosa ai suoi tifosi: “Ricevo dozzine di messaggi di congratulazioni da parte dei tifosi. Il problema è che faccio fatica a capire quello che scrivono, molti non hanno alcun senso. Se mi scrivete quando siete ubriachi è difficile capire e di conseguenza rispondere“.
FAMIGLIA – L’appoggio dei gallesi per i Dragoni è fondamentale, così come per ogni altra squadra che può vantare un seguito numeroso e caloroso: “Averli qui è fondamentale. Ci sentiamo un’unica grande famiglia e questo aiuta me e i ragazzi a sentirci più uniti e forti quando scendiamo in campo. Essere qui è qualcosa di fantastico ed essere arrivati fino ai quarti di finale è già di per se un traguardo importantissimo. Siamo fieri e orgogliosi dei nostri tifosi e siamo felicissimi che loro siano fieri e orgogliosi di noi”.
BOLLA – Per Coleman dà sempre molta soddisfazione poter rendere felici i propri tifosi, peccato che l’intera squadra viva “isolata” rispetto a quello che accade fuori e non possa godersi appieno la festa: “Facciamo colazione, ci alleniamo, pranziamo, facciamo un altro allenamento e rientriamo in hotel. Abbiamo i nostri momenti di svago, abbiamo internet, ma essere qui è come sentirsi all’interno di una bolla, estranei a tutto quello che succede fuori. Certe cose dobbiamo farcele raccontare dai nostri familiari o amici perché non ce ne rendiamo conto. Rivedere la sera le immagini dei tifosi che ci acclamano o quelle dei supporter rimasti in Galles che si radunano davanti ai megaschermi, è qualcosa di unico. Siamo fieri di poter regalare certe emozioni alla gente ed è una cosa che vogliamo continuare a fare”.