Quando il gioco si fa duro, la Germania comincia a giocare

Quando il gioco si fa duro, la Germania comincia a giocare

Germania
La Germania festeggia (Foto: Twitter ufficiale UEFA EURO 2016)

Con la netta vittoria contro la Slovacchia, la Germania di Joachim Löw è sbarcata finalmente in territorio francese, con tutta la sua potenza

TANTE VITTORIE, TROPPI DUBBI – Ma è tutto qui? E i campioni dove sono? E lo spettacolo? E il dominio fisico e tecnico?

Il calcio è anche questo. Quando sei il numero uno, o la squadra numero uno, hai il dovere di dimostrarlo sempre, in ogni partita e in ogni circostanza. Partita come favorita numero uno in questi Europei, ma questa non è una novità visto che parliamo di Germania, Die Mannschaft aveva forse un filo deluso nella fase a gironi. Due vittorie, un pari, tre gol fatti e nessuno subito. Un percorso netto, senza sbavature, da vera Nazionale tedesca insomma,  eppure qualche dubbio c’era già su Muller e compagni. Ebbene, sono bastati poco più di 8 minuti alla Germania di Joachim Löw per rispondere a tutte quelle domande che erano cominciate ad aleggiare sul gruppo dei campioni del mondo.

COME IN BRASILE, ANZI MEGLIO – Come accaduto due anni fa ai Mondiali, anzi con un turno di anticipo, la Germania ha aspettato la fase ad eliminazione diretta per mostrare la sua vera forza che, proprio come nel Mondiale brasiliano, sembrerebbe davvero imparagonabile rispetto alle altre squadre. Se allora la svolta fu la sfida contro l’Algeria, battuta in extremis solo nei tempi supplementari, questa volta la Germania ha deciso di fare sul serio già al primo appuntamento da dentro o fuori. Vittima sacrificale la Slovacchia di Marek Hamsik, tra le squadre più equilibrate e apprezzate della prima fase, ma completamente asfaltata dalla potenza dei tedeschi.

ACCORGIMENTI TATTICI – Pur trattandosi della generazione più talentuosa e per certi versi atipica del calcio tedesco, per qualità tecniche, stile di gioco, armonia, ancora una volta snaturare troppo la propria natura non aveva dato i suoi frutti. Per Löw allora non è stato difficile abbandonare l’idea di Gotze Falso Nueve, e come con Klose due anni fa, ha deciso di riportare al centro dell’attacco un vero ariete d’area di rigore. Due partite e due gol per Mario Gomez, sfortunato fantasma negli anni fiorentini e nuovamente macchina da gol per la sua Nazionale.

I FENOMENI – Ritrovato l’uomo giusto per spingere i palloni in porta, per il resto ci sono gli altri 10 in campo, più almeno altri 4/5 elementi in panchina, per rendere questa squadra assolutamente fantastica. Neuer, chiamato ad un solo intervento in tutti i 90 minuti, è stato portentoso su un colpo di testa ravvicinato dal rossonero Kucka. Boateng-Hummels probabilmente staranno facendo lacrimare Carlo Ancelotti, dimostrando di essere la coppia difensiva più forte e talentuosa del pianeta. Kimmich si è scrollato di dosso la paura di dover ricoprire il ruolo di una leggenda come Lahm, e con la Slovacchia è stato tra i migliori in campo, facendosi trovare sempre puntuale largo a destra, e sfornando assist con una regolarità impressionante. Kroos direttore d’orchestra dal 90% di passaggi riusciti, più la classe e la solidità dei vari Draxler, Muller e lo stesso Ozil, vittima come sempre di qualche pausa ma quasi “costretto” a fare bene in un gruppo del genere, rendono il gioco a dir poco sinfonico nella metà campo avversaria.

L’armata tedesca, con qualche giorno di ritardo, è sbarcata in Francia. L’epilogo sembra già scritto.