Italia-Spagna, la UEFA snocciola le statistiche: quanto corrono gli azzurri

La UEFA fornisce in termini numerici i motivi che hanno portato l’Italia a sovrastare la Spagna battendola per 2-0 ieri nell’incrocio agli ottavi di finale di euro 2016. Il massimo organismo calcistico europeo ha diffuso infatti le statistiche di Italia-Spagna, mettendo in evidenza la grandissima differenza tra gli azzurri e le ‘Furie Rosse’ sotto l’aspetto della corsa e del movimento. I ragazzi di Conte hanno macinato quasi 8 km in più degli spagnoli (7,8 km per la precisione), con Emanuele Giaccherini in particolare a ricoprire una distanza di 13 km ed i vari De Sciglio, Chiellini, Parolo e Pellè oltre gli 11. L’Italia ha rubato agli avversari 50 palloni contro i 42 persi, replicando alle prime due partite giocate in maniera ineccepibile in questi Europei contro Belgio e Svezia, dove pure erano arrivati due successi prima del riposo concesso ai titolari nella terza gara ininfluente ai fini del passaggio del turno contro l’Irlanda.
Tutto questo per dare l’idea di come la qualità non certo paragonabile alle Nazionali passate (in questi termini non regge ad esempio il paragone con i Mondiali di Germania 2006) è stata sopperita da Conte con la determinazione ed i muscoli. In particolare colpisce la condizione fisica degli azzurri, denotata tanto in Italia-Spagna quanto nei match precedenti giocati in questi Europei; un aspetto che aveva destato qualche preoccupazione nell’immediata vigilia di Euro 2016 quando l’Italia aveva affrontato in amichevole la Scozia e la Finlandia, non destando particolare sussulti sul piano di brillantezza e tonicità.
Il computo totale dei km percorsi in campo in Italia-Spagna dà un soverchiante vantaggio azzurro di 117,8 km contro i 110 degli spenti iberici di Vicente del Bosque, che di contro hanno perso l’efficacia della loro manovra. Il prossimo avversario dell’Italia ora sarà la Germania, una rivale storica che rispetto agli spagnoli potrà contare su una maggiore fisicità: gli uomini di Loew infatti fanno maggiormente perno sui muscoli e questo, unitamente alla tecnica dei suoi principali interpreti, potrebbe per la prima volta mettere in difficoltà gli azzurri di Antonio Conte.