De Sciglio, il mental coach: “Si sentiva in colpa se usciva con la fidanzata”

De Sciglio, il mental coach: “Si sentiva in colpa se usciva con la fidanzata”
De Sciglio conferenza (Foto: Twitter ufficiale Nazionale Italiana @VivoAzzurro)

De Sciglio
De Sciglio conferenza (Foto: Twitter ufficiale Nazionale Italiana @VivoAzzurro)

Antonio Conte è riuscito a rigenerare alcuni elementi agli Europei in corso di svolgimento e che vedranno la sua Italia prossima ad affrontare la Germania domani sera nei quarti di finale della competizione. Fra coloro che maggiormente hanno beneficiato del lavoro del ct figura Mattia De Sciglio, reduce da un deludente anno e mezzo vissuto col Milan sia fisicamente che psicologicamente.

QUASI DEPRESSO – Del terzino rossonero ha parlato il suo mental coach, Stefano Tirelli, affermando a La Gazzetta dello Sport: “De Sciglio è stato vicinissimo alla depressione, addirittura si sentiva in colpa se usciva con la fidanzata. La prima volta che ci siamo conosciuti per cominciare un percorso insieme, il giocatore aveva gli occhi spenti, privi di gioia e vitalità. Era costantemente infortunato, non era depresso ma sembrava molto vicino ad esserlo e le critiche dei tifosi e della stampa lo facevano soffrire molto. Pure una pizza con la sua ragazza alla sera gli pesava”.

CHE LAVORO – Il professor Tirelli aggiunge: “Suo padre mi disse di pensare prima di tutto al lato umano, chiedendomi di restituirgli il sorriso e, casomai fosse stato necessario, di non pensare all’aspetto relativo al calcio. Per i suoi genitori la cosa più importante era ridargli il sorriso. Per far si che De Sciglio ‘rivedesse la luce’ avevamo cominciato con il vederci due volte a settimana, scoprendo man mano le potenzialità a livello emotivo per trovare i livelli energetici del sistema dei meridiani della medicina cinese. Il corpo umano è come il mare, lo attraversano diverse correnti e quelle di De Sciglio erano ferme, ostruite”.

ORA E’ FELICE – “Per ‘riaccendere’ il ragazzo abbiamo agito tramite digito-pressioni sugli arti, piedi, gambe e braccia, come fosse una agopuntura, ma senza aghi. A Verona, in una delle ultime gare di campionato, nonostante il Milan avesse perso contro l’ultima in classifica ho rivisto un De Sciglio di nuovo motivato, che stava lottando per restare in campo nonostante sanguinasse e sentisse dolore. Alla fine è stato sostituito e gli ho detto che le cicatrici lo rendevano più uomo. Oggi finalmente è di nuovo felice”.

 

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