Milan, ecco Gustavo Gomez: difensore duttile ma da sgrezzare

Alla scoperta di Gustavo Gomez, il nuovo difensore a disposizione di Vincenzo Montella. Il paraguaiano è giovane, ha un gran fisico ed è molto duttile. Ma deve migliorare tecnicamente e deve lavorare molto per limitare irruenza e aggressività.
PRIMO PARAGUAIANO IN ROSSONERO
Classe 1993, Gustavo Gomez è il primo paraguaiano a vestire la maglia del Milan. “E’ un orgoglio essere il primo giocatore paraguaiano a vestire questa maglia. Giocare nel Milan è un sogno”. Con queste parole Gomez ha commentato a caldo il suo approdo in rossonero. Il peso di rappresentare per la prima volta una nazione in un club prestigioso potrebbe rivelarsi un’ulteriore motivazione per un ragazzo abituato a lottare contro le difficoltà. Nativo di San Ignacio, Gomez ha vissuto la classica infanzia di un sudamericano di umili origini: il pallone come migliore amico, lo sport come deviazione da binari che portano all’autodistruzione. In Paraguay la prima tappa per un giocatore in rampa di lancio è la capitale Asunciòn. Tra giovanili e prima squadra Gomez ha passato 15 anni al Libertad, vincendo 2 campionati e collezionando 57 presenze in 3 anni con i grandi.
APPUNTAMENTO CON LA STORIA
Il distretto di Misiones, dove si trova San Ignacio, confina con l’Argentina, un paese che probabilmente è sempre stato nel suo destino. E’ il Lanus a credere per primo nelle qualità di Gomez, acquistandolo nel 2014. In Argentina come in Paraguay, Gustavo Gomez necessita di un periodo di adattamento ma poi non si ferma più. Negli ultimi due anni non solo è diventato un titolare inamovibile nel Lanus, ma anche nella nazionale paraguaiana. Gli ultimi mesi in particolare sono stati ricchi di soddisfazione per il nuovo difensore del Milan. Con il Lanus – club non esattamente avvezzo ad alzare trofei – ha conquistato il campionato argentino, prima di giocare da titolare la Copa America Centenario.
ARMA A DOPPIO TAGLIO
“Sono un giocatore di personalità, potente come molti altri paraguaiani”. La descrizione che Gomez da di sè, descrive correttamente le caratteristiche del giovane difensore paraguaiano. La sua arma principale è decisamente la prestanza fisica. 185 centimetri per 85 chili di muscoli, vedendolo giocare si ha l’impressione di trovarsi di fronte ad un concentrato di potenza. Come per tutti i giocatori con queste caratteristiche, l’esuberanza ha dei pro ma anche dei contro. Se infatti Gomez è in grado di dare un importante contributo in zona gol (Già 13 in carriera tra club e nazionale), è pur vero che il ragazzo ha il cartellino facile. Ne sa qualcosa Carlitos Tevez, vittima di una folle entrata in semifinale di Copa Argentina. Il paraguaiano dovrà lavorare su questo aspetto del suo gioco se vorrà misurarsi con un campionato la Serie A, nel quale gli arbitri spiccano per severità.
DUTTILITA’
Gustavo Gomez può essere un giocatore utile per Vincenzo Montella per via della sua duttilità. Nonostante il suo rendimento sia migliore nel ruolo di difensore centrale infatti, l’ex Lanus può disimpegnarsi anche come laterale. La sua capacità di adattarsi a tutti i ruoli della retroguardia ne fa un profilo ideale anche nella remota ipotesi in cui il tecnico del Milan decida di schierare la squadra con la difesa a 3. Nel corso della sua esperienza in argentina Gomez ha dimostrato di essere molto abile nell’uno contro uno. Ma anche di saper applicare coperture e ripiegamenti tipici delle difese abituate a stare molto alte. In questo senso Gomez ricalca le caratteristiche di un certo tipo di giocatore gradito da Montella. Non a caso nelle passate settimane ai rossoneri è stato accostato Martin Caceres, ma tornando ai tempi della Fiorentina basti pensare all’utilizzo di Roncaglia.
ESPLOSIVO MA ANCORA GREZZO
Un altro aspetto su cui l’ex allenatore della Sampdoria dovrà lavorare riguarda la predisposizione di Gomez alle iniziative personali. Più di una volta con la maglia del Lanus lo si è visto lanciarsi “all’avventura” come il Lucio dei bei tempi. Un’abitudine che in determinati casi può essere redditizia, ma il più delle volte molto rischiosa. C’è poi una nota dolente nel bagaglio tecnico del nuovo difensore rossonero, ovvero dei piedi non educatissimi. Nel corso della sua carriera Montella ha dimostrato di prediligere difensori abili nell’impostare la manovra (come Musacchio), non certo il pezzo forte di Gomez. Il paraguaiano ha la capacità tipica dei sudamericani di “vedere il gioco”, ma non sempre i piedi eseguono alla perfezione . La presenza di Romagnoli tuttavia potrebbe ovviare a questo problema, così come l’allenamento costante di certi fondamentali.