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L'esultanza di Jonathan Calleri dopo il gol all'Algeria. Fonte - Account Twitter @Selecciòn Argentina

L’esultanza di Jonathan Calleri dopo il gol all’Algeria. Fonte – Account Twitter @Selecciòn Argentina

Luccicante abbaglio di una sera di mezza estate, sogno proibito dei più importanti club europei, erede designato dei grandi centravanti della storia del calcio argentino. Jonathan Calleri è riapparso all’improvviso nella notte italiana, tornando a far parlare il campo, piuttosto che l’infinito chiacchiericcio di mercato attorno al nome della sua prossima destinazione, ancora ignota, nonostante un’apertura di credito che sa tanto di accordo raggiunto. C’erano quasi 60 mila spettatori poco più di un anno fa alla Bombonera di Buenos Aires per (ri)accogliere l’idolo della tifoseria xeneize Carlos Tevez nel match con il Quilmes; tra questi anche Diego Armando Maradona, tifosissimo del Boca e grande amico dell’Apache. Tutti aspettavano Tevez, ma rimasero a bocca aperta dopo aver assistito al gran gol di rabona con cui il ragazzino classe ’93 si prese la scena, diventando in breve tempo l’oggetto del desiderio del ds nerazzurro Piero Ausilio, tra i primi a bussare alla porta del club del presidente Mauricio Macri.

“Il mio trasferimento al West Ham è cosa fatta. Spero di adattarmi velocemente, giocare in Europa era il mio sogno. Un giorno comunque mi piacerebbe tornare al Boca, non me ne sono andato come avrei voluto ma un giorno so che tornerò”, Jonathan Calleri

Calleri con la maglia del Sao Paulo. Fonte - Account Twitter @SaoPauloFC

Calleri con la maglia del Sao Paulo. Fonte – Account Twitter @SaoPauloFC

Un anno vissuto pericolosamente

Se pensate che il più grande cancro del calcio moderno siano i procuratori, abili a indirizzare i propri assistiti dove fa più comodo, piuttosto che in una società in grado di garantire un graduale processo di crescita per i propri assistiti, vi sbagliate di grosso. Il mondo calcio sudamericano, da sempre pieno di contraddizioni e pratiche oscure difficili da contrastare, ha offerto in questi ultimi anni il peggio del suo repertorio, vedendo il diffondersi di fenomeni come quello della cosiddetta “Triangulacion” (un vero e proprio triangolo che consente ai club di risparmiare grosse somme di denaro nel trasferimento di giocatori che vengono fatti transitare nelle fila di club di secondo livello al solo scopo di aggirare astutamente il regime fiscale vigente nel paese individuato come destinazione finale), o del TPO (“Third Party Ownership”), nel quale fondi di investimento acquistano una parte o la totalità del cartellino di un giocatore considerato appetibile in ottica futura, divenendo parte attiva nelle trattative di mercato, assicurandosi la garanzia di un vantaggioso guadagno in percentuale sul costo totale dell’operazione. In questo senso, il caso di Calleri non fa eccezione, considerato che gran parte del suo cartellino appartiene interamente al fondo d’investimento inglese “Stellar Football”, lo stesso in grado di tesserarlo per il Deportivo Maldonado, anonimo club della seconda divisione del campionato uruguaiano, già al centro in passato di alcune operazioni poco trasparenti. E così nel febbraio scorso, nonostante stesse ormai ultimando le pratiche per ottenere la cittadinanza italiana, Calleri è andato in prestito al Sao Paolo, mettendo a segno 12 reti in 17 presenze complessive (9 dei quali in Copa Libertadores, sfuggita ai brasiliani nella doppia sfida in semifinale con l’Atletico Nacional, futuro campione).

“È possibile che questa sia stata l’ultima gara di Calleri con il San Paolo. Ci ha chiesto di indossare la maglia come ricordo”, Leco, presidente del Sao Paolo subito dopo l’eliminazione in Copa Libertadores.

Ai tempi del Boca Juniors. Fonte - Account Twitter @Jocalleri

Ai tempi del Boca Juniors. Fonte – Account Twitter @Jocalleri

Nuovo fenomeno

A metà tra Tevez e Higuain, Calleri rappresenta attualmente assieme a Mauro Icardi, il futuro del calcio argentino. Brevilineo, baricentro basso, difficilissimo da spostare in area di rigore, il centravanti della Selecciòn Olimpica appare maggiormente a suo agio nell’attaccare la profondità, piuttosto che cercare il dialogo con i compagni; il tutto accompagnato da un’ottima tecnica di base. C’è voluto un gol dei suoi per scacciare l’incubo di una prematura quanto clamorosa eliminazione dai Giochi Olimpici per i ragazzi del ct Julio Olarticoechea, sconfitti nella gara d’esordio con il Portogallo, e inchiodati sull’1-1 nel match contro l’insidiosa Algeria: splendido uno-due con l’altra stella della squadra, Angel Correa, e rimpallo fortunoso nel contrasto con il portiere avversario Chaal. La verità è che mi sono tolto un peso enorme – ha detto Calleri a fine partita- Per un attaccante è molto difficile non riuscire a segnare quando ti gira tutto male dopo la traversa con il Portogallo e l’occasione fallita oggi prima di riuscire a segnare. Fortunatamente il calcio ti regala l’opportunità di rifarti anche a distanza di cinque minuti…”.

Sogno olimpico

Con il Brasile di Neymar in difficoltà, costretto a battere la Danimarca per non incappare in un altro fallimento dopo quello della Copa America Centenario, l’Argentina torna a sorridere proprio grazie al giocatore più discusso degli ultimi mesi in chiave mercato. Un potenziale fuoriclasse, coinvolto suo malgrado in un gioco più grande di lui che non gli ha ancora permesso di mostrare le sue qualità nel calcio che conta. Sarà proprio il West Ham, così come per Tevez, a rappresentare il trampolino di lancio ideale per l’Europa, e chissà per l’Italia, dove tutti si augurano di poter ammirare un giorno le gesta del nuovo fenomeno argentino.

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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