“Ho visto Cavani” e invece era Milik: il sogno infranto e le realtà del Napoli di Sarri

“Ho visto Cavani” e invece era Milik: il sogno infranto e le realtà del Napoli di Sarri

Foto fonte: official SSC Napoli Twitter account
Foto fonte: official SSC Napoli Twitter account

Si chiude il calciomercato del Napoli di Maurizio Sarri: acquisti mirati, giovani talenti, ma con un sogno che non è diventato realtà.

La notte porta consiglio, ma poteva portare anche Cavani. Questo avrà pensato il popolo napoletano che, insonne, qualche giorno fa ha vissuto la notte più insolita della propria vita. Una notizia tira l’altra, voci che si rincorrono e un tweet che parla di Edinson Cavani all’Hotel Vesuvio squarciano d’azzurro la notte del popolo napoletano, poco prima di mettersi a letto. Ok, qualcuno sotto le lenzuola c’era già, ma è stato presto svegliato: “Oh sveglia, c’è Cavani a Napoli. Il presidente ci fa il regalo”. Allora occhi stropicciati, palpebre tirate giù dal sonno, ma anche l’occhio vuole la sua parte. Acqua e sapone per schiarire il viso, cellulari e pc tra le mani per chiarire la situazione. Tutti a prendere parte alla lunga veglia di mercato. Una nottata azzurra. Aspettando Cavani. Sognandolo.

La notte del Matador

Nel giro di pochi minuti il web è impazzito: voci su voci, preghiere e smentite, foto false e strade piene, alle 4.00 del mattino, con tanto di ressa e volante della polizia all’esterno del noto hotel. Preso d’assalto. “L’ho visto, era Cavani! Guarda Ciro, proprio lì”. L’occhio stanco del ragazzo che immagina, quello attento del cuore che spera. La speranza nel colpo di mercato, quello vero. Edinson Cavani. Un ritorno gradito, dopo un addio tormentato. Così come fu quello del Matador. Il sostituto del suo sostituto. Esce Higuain, entra Cavani. Ma l’uruguaiano in quell’hotel ci è entrato o no? Sì, no. Cioè. Bocche cucite. “Nessuno sa di averlo visto, ma l’hanno visto”, avrebbero detto in Fight Club. Club che in quella calda notte di agosto si è velocemente creato: quello della speranza. Il club Cavani.

“Ho visto Cavani”…

E’ bastato poco per scatenare fantasia, amore e l’unione di un popolo che ha il calcio come vitale valvola di sfogo, responsabile del repentino e altalenante variare dello stato d’animo di una città intera. Solo due parole per svegliare dal sonno leggero migliaia di tifosi azzurri, per  tenere incollati ai piccoli schermi elettronici uomini, donne e ragazzini, che all’indomani hanno certo palesato poco brio e una malcelata stanchezza fisica e mentale. Ma che bello vivere un sogno ad occhi aperti. Uno affianco all’altro, stretti come in curva. Cosa è capace di creare lo sport, una passione. Il calcio. Un amore, come quello rappresentato dalla propria squadra del cuore. E Cavani? Sogno di una notte di mezza estate, anzi, di un’estate ormai finita. Come il calciomercato.

… e invece era Milik (e Gabbiadini)

“Siamo la squadra che in prospettiva si è rinforzata di più a livello europeo. Un mercato da 140 milioni. Per Cavani ci ho provato, ma è un punto fermo del Psg”, ha dichiarato a giochi fatti il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis. Mercato chiuso. Una finestra estiva che ha regalato luci ed ombre al Napoli. Bagliori splendenti, poche certezze, ma piccole perle e diamanti grezzi. Da lavorare e affinare. Il maestro Sarri ne è capace. Rog, Diawara, Zielinski, il centrocampo del futuro. E poi Maksimovic, rincorso per mesi e diventato azzurro negli ultimi minuti prima della chiusura di questo calciomercato. Napoli protagonista, certo. Grazie anche a Gonzalo Higuain, o meglio, grazie alla sua clausola. Volti nuovi e costosi, di prospettiva o già rodati. Affidabili. Il colpo in attacco, però, non è arrivato. Sognando Cavani e quella notte azzurra, Napoli si è risvegliata con Arkadiusz Milik e Manolo Gabbiadini.

Sognando ad occhi aperti

Per l’ex Ajax buon esordio a Pescara e doppietta contro il Milan, nel tempio del San Paolo, dinnanzi ai suoi tifosi. “Sogno o son desto?”. Non sarà Cavani, ma questo ragazzo è un portento. E poi c’è Gabbiadini: Everton, Fiorentina, scambio con Kalinic. Nulla di tutto ciò, Manolo resta azzurro e riparte da Maurizio Sarri. Il tecnico toscano, invece, riparte da loro due: Milik e Gabbiadini. Il primo, un corazziere da integrare ancor meglio negli ormai rodati schemi azzurri; il secondo, uno che punta non è, ma che vede la porta come pochi ed ha un sinistro che parla. Sinistro che racconta della sua voglia di rischiare, di lottare per un posto, di dare tutto per la causa azzurra. Lui che punta non è, ma che vuole e può imparare. Senza sognare, vivendo nella realtà. Mercato finito, si riparte dalle certezze e da qualche scommessa. E allora occhi chiusi, arresi ormai al sonno che ha vinto sul sogno. “L’attesa di Cavani è essa stessa Cavani”, citando goliardicamente Gotthold Ephraim Lessing. Ce lo conceda. Napoli, però, si è risvegliata con Milik e con un Gabbiadini in più. Per sognare ancora, anche ad occhi aperti.

Foto fonte: official SSC Napoli Twitter account
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