L’Agoghè dei giovani neroverdi
“All’età di sette anni, secondo le usanze di Sparta, il ragazzo fu strappato dalle braccia della madre e scaraventato in un mondo di violenza. Forgiato da trecento anni di una società guerriera, quella di Sparta, in grado di creare i migliori soldati che il mondo abbia mai conosciuto. L’Agoghé, come viene chiamata, costringe il ragazzo a combattere, lo riduce alla fame, lo costringe a rubare, e se necessario a uccidere.”
Questa citazione inquadra al meglio ciò che Eusebio Di Francesco è costretto a fare per i suoi ragazzi più giovani al fine di inserirli quanto più velocemente possibile nel mondo dei “grandi”. In una stagione in cui si gioca ogni tre giorni la palestra ideale è quella del campo. Come più volte diversi allenatori hanno sostenuto, è praticamente impossibile concentrarsi in allenamenti mirati per migliorare tatticamente la tenuta dei più giovani. A Di Francesco non resta che allenare durante la partita. A fianco delle nuove leve i giocatori più esperti in grado di guidarli. Per dar loro la possibilità di sopravvivere “in un mondo di violenza”. Ieri sera al Mapei Stadium ad affrontare i giovani emiliani non c’era un grosso lupo come nel film, bensì undici leoni baschi. Il risultato non è stato differente ed i neroverdi sono tornati a casa con la pelle della bestia sulle spalle.
Calma e sangue freddo

Doveva essere il giorno in cui Roma, Inter e Fiorentina avrebbero dovuto affermare le loro ambizioni. L’unica squadra a dare spettacolo e’ stata quella che affrontava, da esordiente, l’avversario più temibile. L’Athletic Bilbao ha tradizione, grinta, un folto pubblico al seguito e giocatori di livello. Gli emiliani non si sono scomposti. Rispettando i rivali, sono riusciti a sfiancarli per poi colpirli nel loro punto debole. E’ stata la giornata di Letschert e Lirola, di Ricci e Mazzitelli, dei nuovi acquisti di Carnevali che rinfoltiscono la linea verde. Il match non è stato da subito in discesa: nel primo tempo i baschi si sono fatti rispettare e l’inesperienza dei più giovani ha portato i padroni di casa a lasciare campo.
Consigli non ha però mai rischiato più di tanto. Nella ripresa, quasi innervositi dalla calma con cui i neroverdi riuscivano a controllare la partita, gli spagnoli hanno perso la testa commettendo banali errori. Lirola, Defrel e Politano non hanno perdonato. “Contro la Juve l’approccio al match non era stato buono ed abbiamo visto tutti come è finita. Per il match di domani l’approccio è più che buono”, affermava Di Francesco alla vigilia. Parole sante.
Battesimo del fuoco
L’olandese Letschert è forse il più “esperto” tra i nuovi arrivati, ma aveva in ogni caso il compito più difficile. Giocare da terzino sinistro, fuori ruolo essendo un difensore centrale. Il risultato è stato piuttosto buono. Ottimo il dialogo con i compagni di reparto, non male l’impostazione del gioco. Qualche scorribanda in attacco limitata dalla pressione degli attaccanti baschi e da una propensione ad agire principalmente nella propria metà campo. I segnali sono stati buoni ed il classe ’93 si candida ad essere un valido sostituto di Peluso. Oltre ad riserva di tutto rispetto dell’affiatata coppia centrale.
Eroe del giorno, lo spagnolo Pol Lirola, ma al di là del gol per il terzino in prestito dalla Juventus è stata una partita dai due volti. Inarrestabile in fase offensiva, ma ancora acerbo nel difendere con i compagni. E’ rimasto spesso staccato dalla linea e vulnerabile nell’uno contro uno. Ci sono ancora enormi margini di miglioramento, specialmente dal punto di vista tattico. Per un giocatore che va via palla al piede in questo modo vale la pena avere un poco di pazienza in più. Non particolarmente splendenti le prestazioni degli altri due giovani schierati. Mazzitelli ha mostrato impegno ed intensità, ma deve migliorare sul posizionamento e sulla precisione dei passaggi. Ricci invece può accendersi da un momento all’altro, ma paga sulla fisicità ed appare ancora abbastanza discontinuo.
Sotto a chi tocca
Poco male, nonostante tutto. Come sempre per il Sassuolo vale la forza del gruppo, con ogni singolo disposto a sacrificarsi per coprire gli errori del compagno. I giovani hanno ricevuto il loro battesimo del fuoco guidati da senatori come Cannavaro, Biondini e Magnanelli. I quali, a loro volta, hanno avuto un pizzico di responsabilità in più per poter nascondere l’emozione di un esordio che talvolta fa tremare le gambe anche ai più esperti. Ora il Sassuolo ha mostrato le sue carte. Tutti, dal Portogallo alle più desolate lande dell’Europa dell’est, sanno che i neroverdi saranno un osso duro. A prescindere da chi scenderà in campo.
Sassuolo-Atheltic Club, il tabellino
SASSUOLO-ATHLETIC CLUB 3-0 (primo tempo 0-0).
Marcatori: Lirola al 15′ s.t., Defrel al 30′ s.t., Politano al 37′ s.t.
Sassuolo (4-3-3): Consigli; Lirola, Cannavaro, Acerbi, Letschert; Biondini, Magnanelli, Mazzitelli (28′ s.t. Duncan); Politano, Defrel (38′ s.t. Matri), Ricci (9′ s.t. Ragusa). All. Di Francesco (Pegolo, Antei, Peluso, Pellegrini, Duncan, Matri).
Athletic Club (4-2-3-1): Herrerin; De Marcos, Alvarez, Laporte, Balenziaga (32′ s.t. Lekue); Benat, San José; Williams (9′ s.t. Susaeta), Garcia, Sabin; Muniain (9′ s.t. Aduriz). All. Valverde (Iraizoz, Boveda, Iturraspe, Vesga, Lekue).