Game over Inter, il tempo sta per scadere

Ennesimo capitolo negativo dell’inizio di stagione dell’Inter, che crolla in casa all’esordio in Europa. Le luci di San Siro sono tutte per la Cenerentola Hapoel
E le “Cenerentole” si trasformarono in tigri. Dopo aver sognato a lungo un ritorno in Champions League nella passata stagione, l’Inter si risveglia in Europa League, e lo fa davvero molto male. Assomiglia ad un incubo il risultato finale di San Siro. Due a zero in favore dell’Hapoel Beer, che per assurdo avrebbe meritato anche il punto esclamativo del terzo gol. Mille passi indietro per i nerazzurri dopo la vittoria di Pescara. E domenica arriva la Juventus.
Poca memoria, tanta organizzazione
Che de Boer non volesse propriamente “aggredire” la partita lo si era intuito già alla stesura delle formazioni. Turover ampio, e probabilmente anche giustificato in vista della sfida di domenica. L’olandese dimostra però anche poca memoria, visto l’utilizzo in contemporanea di Melo e Medel dal primo minuto. Sette punti in sette partite nella passata stagione erano numeri che dalle parti del Meazza ricordavano bene, e che nessuno avrebbe voluto rivivere al ritorno in Europa.
Al cospetto dei nerazzurri i ragazzi di Bakhar si schierano con un 5-3-2 che molto ricorda quello del Galles ammirato agli Europei. Grande lavoro sulle fasce per Bitton e Korhut, e la premiata ditta Buzaglo-Maranhao, che non saranno propriamente Ramsey e Bale, ma quanti problemi creano alla retroguardia nerazzurra.
Finire male, ripartire peggio
Dopo aver tentato di prendere in mano la partita nella prima mezz’ora, l’Inter comincia a rischiare perdendo troppe palle importanti in mezzo al campo. Brozovic non entra mai in partita, e sembra che non abbia neanche intenzione di farlo. Biabiany e Palacio girano per il campo senza mai incidere. L’unico che sta bene è Eder, ma né la squadra né la fortuna sono dalla sua con il palo centrato nel finale di tempo.
Dopo aver ballato per tutta la prima frazione, l’Inter puntualmente capitola nella ripresa. Su due calci piazzati i nerazzurri vanno al tappeto, dal punto di vista del risultato ma soprattutto a livello psicologico. Come accaduto con il Chievo alla prima, e in parte anche a Pescara domenica, dopo aver subito un gol i nerazzurri rischiano l’harakiri con una facilità disarmante. L’Inter ha bisogno di tempo. De Boer ha bisogno di tempo. La stagione? Bella che cominciata, e quasi già rischia di scivolare via.
I cambi non salvano De Boer
Se all’Adriatico il triplo cambio offensivo aveva salvato de Boer e tutta l’Inter, l’audacia dell’olandese non viene premiata in questa amara serata. Banega, Candreva e Icardi sono dei palliativi ad un paziente che non risponde più alle cure. Handanovic in più occasioni, i legni in altre, salvano i nerazzurri da una figuraccia che da storica poteva diventare irreparabile. I guai del Fair Play finanziario si fanno sentire eccome. Lasciare fuori dalla lista giocatori come Joao Mario, Kondogbia e Jovetic, oltre Gabigol, renderà il passaggio del girone tremendamente complicato. Le riserve si sono dimostrate non all’altezza dei titolari, ma nemmeno delle seconde scelte.
Le luci di San Siro sono tutte per l’Hapoel, che con un’organizzazione impeccabile e un pizzico di follia si regala una serata indimenticabile. Uomo copertina l’attaccante israeliano Maor Buzaglo. In fase di non possesso è l’uomo ovunque su tutti i portatori di palla nerazzurri. Davanti diventa letale con la punizione che sentenzia Handanovic.
Il tabellino del match
INTER (4-3-3): Handanovic; D’Ambrosio, Ranocchia, Murillo, Nagatomo; Melo (dal 73′) Icardi, Medel , Brozovic (dal 46’) Banega; Biabiany (dal 58’) Candreva, Palacio, Eder.
HAPOEL BEER SHEVA (5-3-2): Goresh; Bitton, Vitor, Tzedek, Taha, Korhut; Hobam, Ogu, Nwakaeme; Buzaglo (dal 77’) Sahar, Maranhao (dal 66’) Melikson.
Reti: 53’ Vitor (H), 69’ Buzaglo (H)
Ammoniti: Buzaglo (H), Bitton (H), Murillo (I)