Quanto sei matta Roma

Dario Marotta
16/09/2016

Quanto sei matta Roma

Luciano Spalletti, tecnico della Roma. Fonte - Account Twitter @OfficialASRoma
Luciano Spalletti, tecnico della Roma. Fonte – Fonte Twitter @OfficialASRoma

C’è il sunto dell’ultima Roma nel pareggio di Plzen: bella, fragile, emotiva, imprevedibile e sconclusionata. La squadra delle occasioni mancate, delle rimonte impossibili, che dà e al contempo toglie certezze. A sé stessa e agli osservatori, rapiti e avvelenati da una bellissima donna che continua a ballare in maschera, senza svelare il suo volto definitivo. Così con Spalletti che continua ad inanellare risultati positivi, ammettendo e denunciando i limiti della sua creatura. Riprendendo le parole azzeccatissime pronunciate qualche giorno fa, “non riesce a riempire la partita”. Fiammate e vuoti, in un’alternanza da capogiro, saliscendi di emozioni e di reazioni incontrollate.

Le prime tre di campionato hanno messo in luce le potenzialità e le difficoltà dei capitolini. Una squadra capace di impiegare solo cinque minuti per mandare a monte una vittoria o un’impresa. Si chiamano difetti di personalità. Suonano decisamente male se si dà una rapida scorsa alla rosa che pullula di calciatori di un certo spessore tecnico ma soprattutto caratteriale. In Europa league, dopo il fulmineo vantaggio propiziato da El Shaarawy e capitalizzato dal rigorista Perotti, la Roma si è dissolta, lasciandosi recuperare in un amen. Pareggio e nuova reazione, nel segno della tradizione, stavolta stoppata dal palo colpito da Nainggolan. Poi cali e picchi, con Totti dentro, per una volta protagonista in negativo, con una sanguinosa palla persa sulla trequarti che ha rischiato di compromettere la parità.

Le novità tattiche

Introdotte da Spalletti e simboleggiate dal rombo di centrocampo, con Paredes davanti alla difesa e Perotti trequartista. Le novità non hanno sortito gli effetti sperati, tant’è che nella ripresa il tecnico è tornato all’abituale tridente. E’ servito a poco l’ultimatum lanciato ad Iturbe (“deve fare bene, altrimenti non lo schiero più”) da troppo tempo ombra di se stesso. L’argentino, sostituito ed uscito a capo chino, si appresta a vivere una nuova stagione da “esiliato” di lusso. Può godere delle attenuanti generiche Gerson, non Juan Jesus, colpevole in occasione del gol. I singoli, con le loro prestazioni, raccontano almeno una parte di verità, svelano le contraddizioni di una squadra forte ma fragile. Troppo per pensare di poter coprire le sue debolezze, oramai chiare a tutti e invalidanti per un club che millanta ambizioni di successo. A Spalletti l’onere di provvedere per tempo per non restare nel limbo delle eterne incompiute.

 

Viktoria Plzen-Roma, il tabellino

VIKTORIA PLZEN-ROMA 1-1

MARCATORI 3′ pt Perotti (rig), 11′ pr Bakos

VIKTORIA PLZEN (4-4-2) Bolek; Mateju, Hejda, Hubník, Limbersky; Kopic, Kace, Horava, Zeman (22′ st Petrzela); Duris (33′ st Krmencik), Bakos (39′ st Poznar). In panchina: Baranek, Svacek, Kovarik, Reznik. All. Pivarnik

ROMA (4-3-3) Alisson; Bruno Peres, Manolas, Fazio, Juan Jesus; Nainggolan, Paredes, Gerson (1′ st Dzeko); Iturbe (22′ st Florenzi), Perotti, El Shaarawy (22′ st Totti). In panchina: Szczesny, Seck, Strootman, Salah. All. Spalletti.

ARBITRO Buquet (FRA)

NOTE Spettatori paganti 10.326, incasso non comunicato. Ammoniti Mateju per proteste, Duris, Manolas, Horava, Juan Jesus, Paredes, Limbersky per gioco scorretto, Bakos per comportamento non regolamentare. Tiri in porta 5-4 (un palo). Tiri fuori 0-3. Angoli: 8-7. In fuorigioco 1-4. Recuperi: 0 pt, 4′ st.