Mark Uth, l’arma segreta di Julian Nagelsmann

Mark Uth, l’arma segreta di Julian Nagelsmann

Mark Uth (Foto: Twitter ufficiale TSG 1899 Hoffenheim)
Mark Uth (Foto: Twitter ufficiale TSG 1899 Hoffenheim)

Tre goal in due gare per confermare l’exploit del finale dello scorso campionato. Tanto è bastato a Mark Uth per tornare sulla cresta dell’onda, naturalmente sotto la guida di Nagelsmann.

Nell’ultimo pazzo e avvincente weekend di Bundesliga, Mark Uth ha trascinato il suo Hoffenheim con una doppietta realizzata nel giro di un minuto. Due reti che hanno mandato in estasi la compagine di Nagelsmann che ora si ritrova tra le mani una nuova arma segreta pronta ad esplodere da un momento all’altro. “In quella fase non avevamo nulla da perdere. Abbiamo preso il nostro cuore in mano“, parole e musica dello stesso Uth che sembra finalmente pronto a lasciare il segno ad alti livelli in Bundes dopo tante speranze ed un sogno infranto.

Una crescita continua

L’avventura in calzoncini e scarpette del venticinquenne Uth iniziò nel sud di Colonia. Fu il piccolissimo Langel ad accorgersi per primo delle sue capacità. Nel 2004, ad appena 13 anni, Mark ha già la sua prima occasione proprio con la maglia dei ‘Caproni’. La crescita del ragazzino tedesco passa però anche per due anni di prestito nella seconda compagine cittadina, il Viktoria Köln, utile alla sua formazione calcistica prima del ritorno a casa. Ad attenderlo a braccia aperte c’è la formazione under 19 del club biancorosso che lo erge immediatamente a fulcro offensivo di una squadra che può vantare Timo Horn e Jonas Hector. La fiducia è tutta dalla parte di Uth che non perde tempo ed inizia a macinare goal importanti per la classifica dei suoi. A fine anno saranno ben 24 i centri che non lasciano indifferenti le alte sfere della società.

La sua Colonia senza lieto fine

Mark infatti viene immediatamente aggregato per il ritiro estivo della prima squadra, iniziando seppur per poco a respirare aria di cambiamento. La compagine renana opta per la soluzione più logica in virtù dell’ancora giovane età del ragazzo nato a Colonia. L’attaccante tedesco giocherà infatti per la seconda squadra della società militante in Regionalliga West. Nonostante le discrete prove con le riserve la grande chance in prima squadra per Uth non arriverà mai. Il sogno di difendere i colori del club della sua città anche in Bundesliga si infrange già al tramonto dell’annata 2011/12. La concorrenza è infatti troppa e la soluzione più idonea porta dritta in Olanda: “E’ stato difficile. Negli anni prima di me solo in due sono riusciti ad arrivare anche in prima squadra: Lukas Podolski e Lukas Sinkiewicz. Ho cercato di farmi notare non è andata così. Sono dovuto andare all’estero“.

L’esilio olandese

21 anni da poco compiuti e una valigia di sogni inespressi. Questo il malinconico arrivo in Olanda di Mark Uth, costretto a ripartire dall’Eredivisie. La sua nuova casa è l’Heerenveen, società abituata a lavorare con i giovani e con un allenatore smanioso di stupire: Marco Van Basten. La scintilla con il campione ex Milan però non scocca. La prima annata olandese di Uth si consuma quasi interamente tra le fila della compagine under 21. L’anno successivo il tecnico lo spedisce in prestito all’Heracles. In bianconero l’ex attaccante del Koln ottiene un bottino di reti rispettabile. Ritorna in quel di Heerenveen più carico che mai ed il secondo tentativo fu quello buono. Sotto la sapiente guida del maestro Lodeweges riuscì a lasciare il segno.

Finalmente tra i protagonisti

Mark Uth - Heerenveen
Mark Uth – Heerenveen

Le prime battute di campionato vanno a vuoto. Quando però Uth si ritrova di fronte il Waalwijk si ingolosisce e realizza una fantastica tripletta. Il gioco vivace di Lodeweges e lo spettacolo dell’Eredivisie sembrano fatti appositamente per lui. Collezionerà ben 20 reti tra campionato e playoff. L’Olanda si trasforma quindi nella nuova patria di Mark che diviene così l’ennesimo bomber svezzato alla grande dall’Orgoglio del nord’. “La filosofia dell’Heerenveen era quella di giocare all’attacco. Tre, quattro, anche cinque goal a partita. – disse Uth – Questo è il loro calcio e alla fine ha pagato anche per me andare li”.

Riprovaci Mark

L’exploit di Uth non può chiaramente passare sottotraccia. La volontà di monetizzare del club olandese fa il resto. Dopo tre stagioni l’attaccante torna in Bundes, questa volta con la maglia dell’Hoffenheim. L’inizio è però da film horror. I biancoazzurri orfani di Firmino puntano su di lui ma la crisi è già dietro l’angolo. Qualche panchina di troppo, una marea di sconfitte, ben tre allenatori e una sola rete in tutto il girone d’andata. Uth incappa nuovamente nelle sabbie mobili.

L’arma segreta di Nagelsmann

La situazione cambia quando al timone dell’Hoffenheim viene piazzato il giovanissimo Julian Nagelsmann. Grande personalità, idee fresche e una discreta capacità comunicativa penetra, queste le armi per rilanciare una squadra apparentemente destinata alla retrocessione. A beneficiarne più di tutti è proprio l’ex Colonia. Si sblocca mentalmente e mette a segno la bellezza di sette reti nelle ultime 12 di campionato. Subito una fantastica doppietta contro il Mainz. “Per me non importa se l’allenatore ha 28, 35 o 40 anni. Nagelsmann mi ha dato fiducia contro il Mainz e sono stato in grado di ripagarlo con due gol”. Questione dunque di fiducia per l’ex Heerenveen. Contro il Magonza domenica scorsa ha toccato nuovamente il cielo con un dito. Uno stacco da paura e un bolide da fuori per chiudere un cerchio iniziato ormai sette mesi fa proprio contro i biancorossi, naturalmente agli ordini di Nagelsmann.

Uth - Hoffenheim
Uth – Hoffenheim