Montella-Inzaghi: un abisso di esperienza al ballo dei debuttanti

Milan-Lazio finisce 2-0 per il Diavolo. Montella guarda dall’alto in basso Inzaghi: il rossonero attende gli errori dell’avversario per colpire
Il primo ha alle spalle ben 240 gare in panchina, l’altro 12, appena un ventesimo, e si vede. L’anticipo del martedì del turno infrasettimanale ci regala uno spaccato di aristocrazia italiana 2.0: da una parte una nobile decaduta immersa nella propria pozza di rigenerazione da almeno 3-4 anni, dall’altra l’eterno ritorno – roba alla Nietzsche – dell’Aquila bramata da Lotito. Milan-Lazio si gioca tutto sulle due panchine, dove Montella dimostra il sangue freddo acquisito con l’esperienza, prendendosi gioco di un Inzaghi avviluppato in continui cambi di modulo che finiscono solo per stordire i propri uomini e rendere tutto più facile ai rossoneri.

Montella-Inzaghi
Vincenzo se ne sta sulla riva del fiume in attesa di veder passare il cadavere del collega. E così è. Per una volta, o meglio per questa stagione, il tecnico partenopeo ha deciso di mettere da parte i voli pindarici legati a moduli e tattica: la sua idea di gioco è chiara, il Milan ha però bisogno di tempo per assimilarla e la decisione di fare perno sul 4-3-3 “vita natural durante” gli offre un boost di sicurezza che le altre non hanno. Per non parlare della crescita personale dell’Aeroplanino, fagocitato a Firenze dalla propria visione offensivista (Siviglia e Juventus, do you know?), sballottato a Genova dalla dimensione tecnica, finalmente a Milano sembra aver acquisito la giusta calma che serve per leggere gli incontri a dovere, il tutto senza farsi prendere dal panico.
Rimandato invece Simone Inzaghi. Il virgulto biancoceleste voluto da Claudio Lotito mette a nudo la propria inesperienza in quel di San Siro: presenta un modulo che è più un esperimento che non una realtà tangibile, scoprendosi sulle corsie laterali e quando corre ai ripari – ad inizio secondo tempo, quando inserisce Keità e Felipe Anderson – è già troppo tardi. In campo si vede poco o nulla in termini di gioco, i capitolini mostrano un comparto difensivo arcigno ma talvolta poco preciso, a centrocampo vige la legge del più forte, in attacco l’anarchia delle punte con il solo Immobile ad abiurare in termini di diligenza tattica (il che è tutto dire).

Radu e Parolo condannano la Lazio
Se ci mettiamo dentro gli errori (ed orrori) individuali, il risultato finale è presto fatto: Parolo – la bestia nera del Milan – si ingarbuglia a metà campo con la palla tra i piedi, tocco suicida all’indietro che lancia Bacca contro il giovane Strakosha e il colombiano firma l’1-0; è poi capitan Radu a spegnere le speranze dei suoi, galeotto il suo braccio destro disteso al momento della chiusura in scivolata su Niang che vale la massima punizione, realizzata poi dall’attaccante franco-senegalese. Nella serata milanese non c’è molto altro, con il Diavolo che non deve impegnarsi più di tanto per strappare 3 punti preziosi ad una rivale per l’Europa che (non) conta.
La Lazio paga dazio, al solito, quando chiamata a fronteggiare più di una gara a settimana. Inzaghi prima o poi capirà che il 4-3-3 è l’unico modulo plausibile per sfruttare le grandi individualità messe a disposizione dal proprio presidente: inutile sfiancare Lulic – bravo in avanti ma poco resistente – facendogli fare tutta la fascia, stesso discorso per Basta sulla corsia di destra. Djordjevic è un corpo estraneo a questa squadra, il serbo si pesta spesso i piedi con Immobile, regalando un punto di riferimento fin troppo statico all’avversario. Meglio Felipe Anderson e Keità, sebbene quest’ultimi avrebbero bisogno di una buona dose di disciplina, nonché di un bagno di umiltà. In tal senso è sconcertante vedere in Serie A dei compagni di reparto che non si passano la palla e tentano solo iniziative personali. I ragazzi si faranno, questo è certo, resta da vedere in quanto tempo e se lo stesso si potrà dire anche per il tecnico biancoceleste.
Tabellino Milan-Lazio
Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Paletta, Romagnoli, De Sciglio; Kucka, Montolivo, Bonaventura (dal 37’ s.t. Honda); Suso (dal 23’ s.t. Locatelli), Bacca (dal 42’ s.t. Gomez), Niang. (Gabriel, Ely, Abate, Vangioni, Poli, Sosa, Pasalic, Luiz Adriano, Lapadula). All. Montella.
Lazio (3-4-1-2): Strakosha; Bastos (46′, Keita), De Vrij, Radu; Basta, Parolo, Cataldi (77′, Luis Alberto), Lulic; Milinkovic; Djordjevic (46′, Felipe Anderson), Immobile. (Vargic, Hoedt, Wallace, Patric, Lukaku, Murgia, Leitner, Lombardi). All. Inzaghi.
Gol: Bacca 37′, Niang (R) 73′
Ammoniti: Calabria, Bastos, Radu, De Vrij, Cataldi.
Stefano Mastini Follow @StefanoMastini1