Dr. Jekyll e Mr. Hyde: Hamsik regista? Forse si, forse no

Il Napoli ha trovato il suo nuovo regista? Lo spezzone di gara contro il Bologna ha forse aperto una nuova finestra per il futuro di Marek Hamsik, ma questo ruolo nasconde in ogni caso delle controindicazioni.
“Hamsik ha fatto bene come centrocampista centrale, Jorginho era in difficoltà, mi sembrava inappropriato ricorrrere all’esordio di Diawara in una partita così complicata. Avendo Zielinski, non perdevamo incursioni in attacco. È un ruolo che Hamsik può fare, il regista di centrocampo“. (cit. Maurizio Sarri)
Per 15 minuti. Con il Napoli in vantaggio. Contro il Bologna. Di certo quello di Sarri è stato un esperimento di successo, ma circoscritto nel tempo e ad una particolare situazione. In tanti si sono da subito esaltati al pensiero di vedere nuovamente il capitano azzurro in cabina di regia, ma questa esaltazione è guidata più dall’euforia che dalla ragione. Non basta avere i piedi buoni per essere un bravo regista. In quel caso potrebbero farlo anche Insigne o Reina. Le caratteristiche del regista, specialmente come lo intende Sarri, sono tante. E tra queste difficilmente rientrano le skills di un centrocampista in ogni caso di tutto rispetto come Marek Hamsik.
Tre fattori per il NO
Il primo fattore da analizzare è quello del movimento senza palla. Lo slovacco è abilissimo nel muoversi lungo la zona mediana del campo, ma i suoi spostamenti si sviluppano in maniera efficace principalmente per vie verticali. Hamsik infatti è molto bravo a farsi trovare libero tra le linee, ma trova qualche difficoltà in più nel liberarsi orizzontalmente. Come un bravo regista dovrebbe fare. Il secondo fattore è il tempo di possesso del pallone. Tutti sono in grado di notare come Jorginho sia abile nel giocare costantemente a massimo due tocchi, liberandosi velocemente della palla e facendo spostare di conseguenza le difese avversarie. Hamsik al contrario, per questione di indole, tende a tenere molto la palla tra i piedi, portandola molto e ricercando la giocata d’effetto più che il passaggio orizzontale semplice e pulito.
Terzo fattore, l’efficacia di passaggio sotto pressione. Il capitano azzurro è il tipico giocatore che si esalta quando la squadra gioca bene, ma difficilmente accade il contrario. Quando il Napoli è stato in difficoltà, raramente Hamsik è stato in grado di prendere per mano i compagni. Sotto pressione, la sua precisione nei passaggi precipita fragorosamente. Questa suo piccolo difetto potrebbe ampliarsi a dismisura in un ruolo centrale come quello del regista. Dove perdere palla può significare mettere in seria difficoltà la retroguardia.
In sintesi, il problema non è il poter fare o meno un ruolo in un momento di emergenza. Ma snaturare completamente le caratteristiche di un fortissimo centrocampista per ampliarne inspiegabilmente il raggio d’azione. Hamsik regista vorrebbe dire sacrificarne la capacità di inserimento, di rifinitura e conclusione in porta, accentuandone i difetti e penalizzando così lui è la squadra. Certo, anche mezze ali fortissime come Gerrard e Lampard si sono reinventate a fine carriera come buoni registi, ma occhio: per rimanere competitivi sono dovuti volare oltre oceano.
DR. JEKYLL- DOMENICO SILVESTRO
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Nel calcio, si sa, tutto cambia velocemente. Le opinioni possono essere confutate in brevissimo tempo. E il giudizio su un giocatore si rielabora. Da un’esigenza, a volte, nasce una nuova idea valida. Questa è anche la storia di Marek Hamsik, provato da Sarri davanti alla difesa contro il Bologna nei quindici minuti finali. Proprio l’allenatore toscano degli azzurri, però, alla vigilia della prima di Serie A contro il Pescara aveva nettamente bocciato questa soluzione affermando:
“Non vedo Hamsik da vertice basso davanti alla difesa. Valdifiori ha caratteristiche diverse, per capacità di verticalizzazione e velocità di pensiero è un fuoriclasse, purtroppo gli manca qualcosa in fisicità, altrimenti giocherebbe la Champions da anni. Preferisco un giocatore più bravo nel palleggio che nell’interdizione”.
Tutto cambia, si modifica
E anche le idee dei protagonisti possono sembrare incoerenti, ma non lo sono. Nel calcio non c’è mai una regola precisa. Tutto qui. Davanti alla difesa il tecnico del Napoli preferisce giocatori bravi nel palleggio capaci di far muovere velocemente da una zona all’altra. Le qualità tecniche non mancano, ma Hamsik dovrebbe imparare a stare sempre nel vivo del gioco. Senza mai nascondersi come spesso capita nell’arco dei novanta minuti. Ora l’idea di vederlo in quella posizione può sembrare rivoluzionaria. Ma quello che più di conta nel gioco del calcio è l’interpretazione del ruolo più del ruolo stesso. Ora tutti si stanno domandando: le caratteristiche di Hamsik si adattano bene al ruolo di metodista? Prendendo spunto dalla tesi di Coverciano di Massimiliano Allegri, possiamo leggere quali siano a suo parere le caratteristiche dei centrocampisti in un centrocampo a tre. Per quanto riguarda il ruolo di regista:
Nel corso della sua carriera lo slovacco ha ricoperto quasi tutte le posizioni di centrocampo. Da interno nel 3-5-2 a quella di trequartista con Benitez nel 4-2-3-1 per poi passare di nuovo al ruolo di mezzala con Sarri nel 4-3-3. La sua dote migliore è sempre stata quella dell’inserimento senza palla, ma con l’avanzare dell’età Marek Hamsik potrebbe perdere smalto e lucidità per eseguire alla perfezione le due fasi. L’apprendimento di un nuovo ruolo potrebbe essere così fondamentale anche per il prosieguo della sua carriera.
Il percorso dello slovacco potrebbe essere simile a quello di Claudio Marchisio. Da mezz’ala di inserimento, spostato da Allegri davanti alla difesa dopo l’addio di Pirlo. Contro tutto e tutti l’attuale tecnico dei bianconeri ha rivoluzionato il centrocampo dando nuovi compiti al centrocampista azzurro. Con ottimi risultati a dirla tutta. Così come Sarri, che già da qualche settimana in allenamento sta provando Hamsik davanti alla difesa. Ora come ora quella porzione di campo è però ampiamente coperto con Jorginho e Diawara. Il ruolo da regista, in ogni caso, potrebbe essere il futuro di Marek Hamsik.
MR. HYDE- SALVATORE IOIME