Tifi Milan o Real Madrid? Ti becchi 80 frustate!

Tifi Milan o Real Madrid? Ti becchi 80 frustate!

Divieto di tifo dell'ISIS - FOTO @SportMediaset
Divieto di tifo dell’ISIS – FOTO @SportMediaset

Il calcio è uno sport che unisce, si dice, ma questo assunto non vale per l’ISIS.

I radicalisti dello Stato Islamico, che stanno seminando da diverso tempo il terrore nel mondo con vili attentati per poi nascondersi nell’ombra, impediscono ai loro accoliti di coltivare qualsiasi forma di intrattenimento. Ed anche il pallone non è esente da questo: In Iraq, nella martoriata provincia di Al Furat, i reggenti locali dell’ISIS hanno decretato il divieto assoluto di indossare maglie di club calcistici, in particolare di alcune squadre e di alcuni noti brand mondiali del settore. Chiunque venisse sorpreso ad avere addosso una maglietta di Milan, Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Manchester City e Chelsea riceverà 80 frustate. Lo stesso vale anche per altri indumenti griffati Nike o Adidas.

QUESTA E’ PAZZIA

Anche compagini apparentemente poco conosciute o comunque meno famose come West Bromwich Albion e Sunderland sarebbero finite nel gioco della censura del Califfato, al pari di Nazionali occidentali come Inghilterra, Francia, Germania e Stati Uniti. La pena nel caso tale provvedimento dovesse essere violato sarebbe come detto la pubblica fustigazione. Non sarebbe la prima volta che i radicalisti musulmani agirebbero in modo talmente bestiale: già a maggio era stata compiuta una strage ai danni di un vero e proprio fan club del Real Madrid a Balad, in Iraq, con una esplosione che aveva distrutto la sede uccidendo dodici persone all’interno più altre quattro che erano di passaggio all’esterno e causando diversi feriti.

FANATISMO

Due anni fa invece, nell’ottobre del 2014, era accaduto un episodio incredibile quanto sconcertante che aveva visto come malcapitato protagonista Turhan Ozyazanlar, allenatore della squadra di terza divisione turca del Saryer, con sede in un quartiere nella zona nord della capitale Istanbul: il tecnico era stato malmenato dai propri tifosi per aver preso pubblicamente le difese del peparatore dei portieri che aveva postato un messaggio contro l’ISIS.