Tra esperimenti e imprecisione decide una deviazione

Palermo-Juventus termina 0-1 in virtù dell’autorete in avvio di ripresa firmata da Goldaniga su tiro-cross di Dani Alves.
Al Barbera arrivano due squadre con obiettivi chiaramente opposti accomunate da un legittimo desiderio: fare punti. Un sogno per il Palermo fermare la Juventus, mentre sarebbe normalissima prassi per una Vecchia Signora risorta in settimana col poker sul Cagliari e a caccia di un bis che rispecchierebbe la normalità di casa bianconera. Tra il dire e il fare ci sono però di mezzo 90 minuti di lotta e sudore. Eppure l’avvio di match sembrava il solito, quello in cui la Juventus parte fortissimo e ammazza la gara ancor prima che essa abbia inizio. 13 sono i secondi che bastano ai bianconeri per far tremare il Barbera, ovviamente con un tiro dello spauracchio Higuain. Niente da fare, questa volta la mira non è quella giusta e la gara inaspettatamente si complica. Il Palermo sale in cattedra, lotta, si difende e concede poco. Dall’altra parte la Juventus non ingrana, commette errori e viene schiacciata inesorabilmente dal peso di tre punti tanto ‘scontati’ quanto ancora tutti da conquistare.
Il trionfo del nervosismo
Il match del Barbera può tranquillamente essere paragonato ad una battaglia senza esclusione di colpi. Tre ammoniti nei primi 8 minuti ne sono la testimonianza più netta: gli spazi non si trovano, il goal non arriva e il nervosismo la fa da padrone. Nei bianconeri Allegri lancia un Mandzukic fin troppo acceso che in avvio di gara litiga un po’ con tutti prima di essere ‘sedato’ dalla lucidità dei compagni. Ecco proprio la lucidità continua a mancare nella Juventus che non trova la rete, perde Rugani, cambia modulo e chiude il primo tempo a reti bianche prima della deviazione decisiva cercata da Dani Alves e sfortunatamente trovata dal povero Goldaniga.
Gli esperimenti di Allegri
Tra i protagonisti del Barbera c’è sicuramente Massimiliano Allegri. Il tecnico juventino alla vigilia parlava così: “Non possiamo tornare dalla Sicilia senza i tre punti“. Una dichiarazione spavalda che l’ex Cagliari e Milan prova subito a legittimare con un paio di mosse inaspettate nell’undici di partenza. Dal primo minuto ecco la coppia Mandzukic-Higuain, mentre Dani Alves la spunta su Lichtsteiner e Rugani da respiro a Chiellini. Il modulo è il 3-5-2, gli spazi non si trovano e il destino si diverte a dare una scossa. Rugani alza bandiera bianca, al suo posto ecco Cuadrado. Allegri schiera il numero 7 passando alla difesa a 4. Ecco la prima bozza di un 4-3-3 rudimentale che vede il colombiano nel doppio compito di attaccante esterno e difensore aggiunto. Dall’altra parte Mandzukic fa ancora a sportellate ma questa volta spostato leggermente sull’esterno per lasciar spazio a Higuain. Dopo lo 0-1 il croato ci prova ma viene stoppato da Posavec. Il primo esperimento di tridente non sembra riuscitissimo: Mandzukic e Higuain si pestano troppo i piedi e l’intesa non decolla. Nel finale Allegri mischia ancora le carte. Tocca a Chiellini entrare per Dani Alves in modo da riformare la classica difesa a 3.
Parola d’ordine: imprecisione
Tra esperimenti, corsa, sacrificio e un pizzico di nervosismo non poteva di certo mancare l’imprecisione. Una miriade di errori tecnici hanno condizionato entrambe le squadre per quasi tutti i novanta minuti. I padroni di casa difendono bene ma non concretizzano le poche chance offensive. La Juventus dal canto suo sbaglia moltissimo in fase di appoggio e rifinitura. In un quadro del genere il goal decisivo non poteva che arrivare da una deviazione goffa e rocambolesca.
La fame di De Zerbi
“Il mister ha fame e la sta trasmettendo al gruppo” parole e musica di Gazzi all’intervallo ai microfoni di Premium. Ecco proprio fame e gruppo sembrano le due parole chiave di un Palermo che con De Zerbi riconquista un’anima ben definita. La gara dei siciliani, schierati con un 3-4-2-1 non può che essere difensiva ma d’altro canto al cospetto della Juventus le alternative sono poche. Difesa si ma senza consegnarsi ai bianconeri: De Zerbi inculca presto nei suoi una mentalità importante facendo emergere tutta la sua personalità. Proprio il carattere forte di un giovane tecnico preparato e che ricorda nelle movenze in panchina un certo Antonio Conte potrà essere l’arma migliore di una squadra che deve fare della salvezza la sua priorità assoluta.

I rosanero nel corso della gara giocano raccolti, concedono poco e anche dopo lo svantaggio la musica non cambia. In avanti Diamanti lotta come un leone ma la spia della riserva si accende forse troppo presto nella ripresa. Col calo offensivo del fantasista ex Bologna l’iniziativa si assopisce leggermente e i siciliani non pungono molto prima del concitato finale.
Occhio a Posavec
In un match difensivo quasi da incorniciare per i rosanero spicca in particolare la prova del giovane Posavec. Il portierino croato del Palermo si disimpegna alla grande salvando in più occasioni i suoi. Fisico agile e movenze da gatto per un classe 1996 di cui presto potremmo sentir parlare.

TABELLINO
Palermo-Juventus 0-1
Marcatori: 49′ aut. Goldaniga (J)
PALERMO (3-4-2-1): Posavec; Cionek, Goldaniga, Gonzalez; Rispoli, Gazzi, Jajalo (Bruno Enrique dal 23′ s.t.), Aleesami; Diamanti, Chochev (Hiljemark dal 36′ s.t.); Balogh (Nestorovski dal 15′ s.t.). A disp.: Marson, Fulignati, Vitiello, Andelkovic, Sallai, Bouy, Pezzella, Lo Faso All. De Zerbi.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Rugani (Cuadrado dal 31′ p.t.), Bonucci, Barzagli; Dani Alves (Chiellini dal 40′ s.t.), Khedira, Lemina, Pjanic (Asamoah dL 23′ s.t.) Alex Sandro; Higuain, Mandzukic. A disp.: Neto, Audero, Lichtsteiner, Evra, Hernanes, Sturaro, Pjaca, Dybala. All. Allegri.
ARBITRO: Paolo VALERI (Roma 2).
Assistenti: Alessandro GIALLATINI (Roma 2) – Claudio LA ROCCA (Ercolano).
Quarto ufficiale: Alfonso MARRAZZO (Roma 1).
Arbitri addizionali: Marco GUIDA (Torre Annunziata) – Federico LA PENNA (Roma 1).
NOTE: spettatori 27 mila. Ammoniti Bonucci (J), Goldaniga (P), Mandzukic (J), Gonzalez (P), Dani Alves (J), Aleesami (P) per gioco scorretto. Recuperi: p.t. 3′; s.t. 4′.