Punti di svolta, tra riscatti e cento sfumature di azzurro

Napoli-Chievo regala punti di svolta per vincitori e vinti: Hamsik e Gabbiadini ritrovano certezze, gli ospiti confermano una mentalità ormai radicata nello status del club.
Nel cielo stellato che illumina il San Paolo il Napoli continua a rivelarsi bello di notte e sempre più redditizio tra le mura amiche: contro il Chievo è arrivata la nona vittoria consecutiva nello stadio di casa, il che ha significato l’aver eguagliato il record degli azzurri che nel 1990 realizzarono l’impresa innominabile e desiderata. La seconda e anche l’ultima della storia calcistica partenopea. Sarri parla giustamente di numeri che possono far contenti fino ad un certo punto, per tornare poi a realtà più tangibili. Ciò che però può dare chiaramente un motivo di vanto al tecnico azzurro è la bontà delle prestazioni di una squadra che sembra aver raggiunto ormai un equilibrio più che compatto. Un’orchestra che, forse, in questa sesta giornata ha ritrovato un altro pregevole esecutore.
Finalizzatore ma non solo

Manolo Gabbiadini segna contro il Chievo la sua prima rete in campionato e in stagione, la 20esima con la maglia del Napoli. Il gol è bello come solo l’ex Sampdoria può crearne, con un tiro da fermo che fredda Sorrentino e attesta nuovamente come le qualità e il talento di base dell’ex Atalanta siano più che rinomati. Più della segnatura, però, conta ciò che Gabbiadini è riuscito a fare durante l’incontro. Finalmente sono arrivati tagli e movimenti da prima punta, con il ragazzo nel vivo del gioco e concentrato quanto basta.
In maniera forse ingenerosa un concreto Sarri lo richiama troppo presto in panchina ma l’ombra della tristezza dell’uscita contro il Bologna è ormai lontana, e l’esterno della panchina appare più luminoso e meno vuoto di qualche giorno fa. Un possibile punto di svolta per un calciatore apparentemente timido che però ha bisogno vitale di sentirsi protagonista del progetto azzurro, dopo anni trascorsi sempre alle spalle di qualcun’altro.
Mare(k) forza 100

Tra i già rinomati protagonisti c’è sicuramente un Marek Hamsik che in questo inizio di stagione ha già infranto un altro record. Napoli-Chievo resterà per sempre la gara delle 100 segnature con la maglia del Napoli e l’attacco al primato assoluto un po’ più vicino. Un gol che la traversa di Marassi gli aveva negato come un segno del Karma, per consentirgli di festeggiare con i suoi tifosi. Il capitano azzurro è stato anche coinvolto dal tecnico in un nuovo esperimento in fase di regia, stavolta con una tempistica maggiore rispetto alla partita contro il Bologna: un ruolo che potrebbe consentirgli di rifiatare anche in situazioni più difficili e che potrebbe rappresentare un’ottima soluzione per il futuro.
Gara dopo gara Hamsik diventa sempre di più un pezzo di storia del club. Lo slovacco è ormai presente in tutte le classifiche fondamentali dei record azzurri e il tempo per infrangerne altri sembra essere ancora tanto, perché il contratto firmato qualche settimana fa recita come data finale il 2020. Quattro anni possono bastare, per fare meglio di chi nel cuore dei tifosi partenopei il meglio continua a rappresentarlo.
Una “piccola” ormai grande
Sconfitto ma non battuto e umiliato. Il Chievo di Maran continua a confermarsi una squadra di grande solidità e potente attenzione tattica. L’esperienza accumulata dalla società clivense in Serie A si trasmette ovviamente anche nella squadra, ormai padrona di un campionato che è difficile immaginare senza la sua presenza. Anche al San Paolo i veronesi non si smentiscono, proponendo una manovra comunque ordinata e senza troppi timori reverenziali. D’altronde, come spiegato da Maran durante il post partita, “Venire al San Paolo a non giocare è un suicidio”.
Ed è per questo che durante Napoli-Chievo il “Ceo” gioca, come d’altronde spesso riesce a fare: soprattutto dopo l’ingresso di De Guzman, che porta qualità e voglia di riscatto sulla trequarti al posto di uno spento Birsa, gli ospiti creano qualche grattaccapo alla pur sempre solida difesa azzurra. Una sconfitta, quella rimediata contro i ragazzi di Sarri, che ovviamente non macchia l’ottimo inizio stagionale di una compagine che ogni anno sembra sempre meno pecora nera e più certezza di un campionato italiano che può e deve vivere anche di realtà pulite e coerenti come quella del Chievo.
Napoli-Chievo, il tabellino
NAPOLI (4-3-3): Reina; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski, Jorginho (dal 23′ s.t. Allan), Hamsik; Callejon, Gabbiadini (dal 18′ s.t. Milik), Insigne (dal 36′ s.t. Mertens). All. Sarri.
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Cacciatore (dal 18′ s.t. Izco), Cesar, Dainelli, Gobbi; Castro, Hetemaj, Radovanovic; Birsa (dal 18′ s.t. De Guzman); Meggiorini (dal 13′ s.t. Floro Flores), Inglese. All. Maran.
AMMONITI: Koulibaly, Albiol (N) – Gobbi, Cesar, Dainelli, Castro (C)
MARCATORI: Gabbiadini (N) al 24′, Hamsik (N) al 39′ p.t
ARBITRO: Di Bello di Brindisi