Morbo incurabile?

Tra peccati di gioventù e primi tormenti, la stagione dello Schalke 04 è iniziata nel peggiore dei modi. Weinzierl cerca la cura
Zero punti in cinque gare di Bundesliga conditi dalla terza peggior difesa del torneo e dall’attacco meno prolifico insieme a quelli di Amburgo ed Ingolstadt. Questi sono solo alcuni dei disastrosi numeri dello Schalke 04 targato Markus Weinzierl. Un avvio di campionato da incubo quasi senza precedenti nella storia del glorioso club tedesco che alla vigilia era tra i favoriti per un approdo in Champions League. Oggi come oggi l’Europa che conta sembra un miraggio visibile a stento e lontano già la bellezza di 10 punti. Oltre 40 i milioni di euro spesi in estate per rinforzare una compagine che ha dovuto rinunciare al talentuoso Sanè e al centrale Matip e che per la svolta ha deciso di affidarsi ad un tecnico giovane, preparato e reduce soprattutto da un piccolo miracolo nella parte meno nobile della Baviera.
Al timone ecco dunque proprio Weinzierl, chiamato a sostituire Andrè Breitenreiter e a plasmare al meglio una rosa forte, giovane e soprattutto di livello. Dai più esperti Howedes e Huntelaar ai talentuosi Embolo, Konoplyanka, Goretzka, Nastasic e Meyer, sono davvero tanti i motivi di vanto di uno Schalke 04 piombato clamorosamente in uno dei momenti più bui della propria storia.
Lo zoccolo duro
L’esordio sulla panchina dei Minatori da parte di Weinzierl arriva in un caldo pomeriggio di fine agosto. Alla Commerzbank Arena l’attesa è febbrile, il precampionato ha dato ottime indicazioni ed il mercato ha regalato all’ex Augsburg una macchina potenzialmente irresistibile. Il 41enne tecnico nato a Straubing decide però di ripartire dallo zoccolo duro della scorsa annata. Si riparte da un 4-2-3-1 che per interpreti e caratteristiche ricorda maggiormente il 4-4-2 del finale del passato campionato. In avanti spazio agli esperti Di Santo e Huntelaar mentre in difesa la novità si chiama Naldo e in mediana le chiavi sono affidate a Geis. E’ sufficiente meno di un quarto d’ora per intuire l’antifona. Meier raccoglie l’invito di Huszti e fa 1-0 per l’Eintracht.

Bastano una settantina di minuti invece per bocciare la vecchia guardia. Nella mischia ecco i vari Embolo, Baba e Bentaleb. Lo spartito non cambia. I padroni di casa falliscono il raddoppio su rigore e concedono allo Schalke anche il lusso di un vantaggio numerico che non si concretizzerà mai.
Un barlume di speranza
Una battuta d’arresto in avvio di campionato con una squadra ancora tutta da modellare è certamente concepibile ma il disastro Schalke è solo all’inizio. Al rientro dalla sosta il calendario pone di fronte ai Knappen la corazzata Bayern. La pausa per le nazionali è servita a Weinzierl per modellare il suo primo vero Schalke della stagione. Questa volta il 4-2-3-1 è autentico ed in campo ci vanno subito i nuovi acquisti. Konoplyanka e Choupo-Moting agiscono larghi, mentre Goretzka si muove tra le linee alle spalle di Huntelaar. Il primo bocciato di lusso made in Weinzierl risponde quindi al nome di Johannes Geis. Il match contro i campioni in carica è chiaramente condizionato dalla caratura dell’avversario ma l’attenzione e i movimenti non mancano. Il Bayern non riesce a sfondare il muro blu e per poco non capitola sulla traversa di Huntelaar.
La sorte per il momento non sorride allo Schalke 04 che perde ancora con due goal nel finale. “Dobbiamo porre rimedio a queste due sconfitte. Dobbiamo raccogliere il massimo sia in Bundesliga che in Europa League”. Parole di Weinzierl che al momento non vedono ancora un effetto tangibile.
I primi sintomi
Se il KO all’esordio con una squadra ancora da rodare e il secondo al cospetto dei bavaresi ci possono stare, i problemi veri si manifestano dalla trasferta di Berlino. Un tris di KO di fila tra Hertha, Colonia e Hoffenheim che fa scattare immediatamente il campanello d’allarme e mette a nudo limiti di una squadra ancora alla ricerca di se stessa. L’allenatore teutonico cade infatti preda dei risultati negativi e settimana dopo settimana le prova tutte pur di smuovere le acque. Analizzando in particolare l’ultima sconfitta incassata per mano dell’Hoffenheim è possibile evidenziare i principali sintomi dei Knappen.
Il 4-2-3-1 modellato da Weinzierl soffre in particolar modo in mediana. Bentaleb e Stambouli non sembrano infatti rappresentare un mix ben assortito. Costante è l’inferiorità numerica in mezzo al campo, così come l’enorme distanza tra i reparti che favorisce il gioco avversario e pone un clamoroso freno a mano a quello dello Schalke. Poche idee e molto confuse si traducono immediatamente in una quantità industriale di lanci lunghi decisamente infruttuosi.

Le uniche iniziative di un attacco che segna poco e produce anche meno arrivano dal talento dei singoli. Le accelerazioni di Embolo, Goretzka e Choupo-Moting ne sono un esempio lampante. Il camaleontico schieramento della compagine di Gelsenkirchen inoltre non brilla per sacrificio e attenzione tattica. Esterni come Embolo sono troppo spesso anarchici e poco dediti al ripiegamento. A soffrirne maggiormente è quindi una retroguardia che ha già incassato la bellezza di dieci reti in Bundes. Weinzierl nei primi 5 incontri ha ruotato a turno Naldo, Nastasic e Howedes nel mezzo. Il capitano in maglia 4 è stato schierato spesso anche sulla destra nel tentativo di dare equilibrio. Se con il rientro di Nastasic l’assetto difensivo sembra essere in miglioramento, non si può dire lo stesso del centrocampo. La linea di metà campo continua a ‘nascondersi’ e soprattutto a non filtrare come nei piani del tecnico.
L’inquietudine di Markus
Col passare delle giornate e all’aumentare delle sconfitte è cresciuta anche l’inquietudine di Weinzierl. L’allenatore dello Schalke ha infatti dovuto far fronte ad una situazione non preventivata e complicata da risolvere che lo ha portato forse troppo spesso a cambiare uomini nelle prime uscite. L’amalgama tarda infatti ad arrivare e i movimenti nervosi del povero Markus in panchina sono sintomatici di una situazione tanto inaspettata quanto ardua da sbrogliare. In Germania dopotutto le prime voci di un possibile esonero girano ma il ds Heidel ci ha tenuto a precisare. “Io non voglio iniziare questa discussione, il tema non si pone“.

La possibile cura
Osservando la sfida persa contro l’Hoffenheim è emerso in particolar modo un equivoco di fondo sulla gestione della mediana. La distanza tra i reparti ed un centrocampo non in grado di svolgere il doppio lavoro tra attacco e difesa sembrano i problemi più urgenti sulla lista di Weinzierl. Vastissime sono le possibilità nella rosa dello Schalke che potrebbe anche riconsiderare il talentuoso Geis, perno dello scorso campionato, in modo tale da concedere una fonte di gioco in più ai meno tecnici Stambouli e Bentaleb.
Una mediana composta da tre elementi dovrebbe quindi ridonare equilibrio e qualità alle fasi di gioco della squadra. Un assortimento di tecnica e muscoli potrebbe fare al caso di Weinzierl. All’ordine del giorno c’è però da risolvere anche l’equivoco tattico degli esterni offensivi, spesso anarchici e poco propensi al sacrificio. Tra i funamboli Embolo, Meyer e Konoplyanka e il più esperto Choupo-Moting il materiale umano di certo non manca ma far dimenticare Sanè non sarà impresa semplice. Il tutto potrebbe essere leggermente più fattibile grazie appunto ad un centrocampo più folto. Così facendo anche gli esterni offensivi potrebbero giovarne, limitando al minimo i ripiegamenti.

Missione crescita dunque per Weinzierl, pronto a far presto dimenticare questo avvio da incubo magari anche con l’aiuto di capitan Howedes che traccia la strada da seguire. “Dobbiamo restare uniti e crescere come uomini“.