Ordine, compattezza e fisicità: la ricetta di Roger Schmidt

Bayer Leverkusen-Borussia Dortmund termina 2-0 in virtù delle reti di Hernandez e Mehmedi. Schmidt imbriglia Tuchel e il Dortmund va KO.
Il Bayer Leverkusen di Roger Schmidt è chiamato al risultato pieno dopo aver conquistato appena sette punti nelle prime cinque uscite. Una situazione che vede le Aspirine ben lontane dalla zona Champions preventivata alla vigilia del campionato. Discorso diverso per un Borussia Dortmund in gran fiducia, caricato dal pari con doppia rimonta in Champions contro il Real Madrid e con la ghiotta occasione di avvicinare la vetta del Bayern Monaco. I bavaresi si sono fermati sul pari in casa contro il Colonia. Un successo varrebbe quindi un primo importante passo dei ragazzi di Tuchel.
Ordine, compattezza e fisicità
Passare in vantaggio dopo appena 10 minuti di gioco stordendo così l’avversario di turno. Non c’è modo migliore per iniziare un match complicato che ti vede per giunta sfavorito. Un colpo di testa dello svizzero Mehmedi in appena 10 giri d’orologio è bastato al Bayer Leverkusen per mettere pressione al BVB e cancellare un pericoloso precedente. La compagine di Schmidt era rimasta infatti addirittura all’asciutto in termini realizzativi negli ultimi tre confronti con i gialloneri. La ricetta del pettinatissimo Schmidt è delle più semplici. 4-4-2 lo schieramento sul rettangolo verde, con due esterni liberi di inserirsi come Brandt e soprattutto Calhanoglu. In particolare il turco spesso e volentieri si accentra lasciando spazio in corsia alla sovrapposizione di Henrichs, libero di sfruttare le praterie e sfornare traversoni. Il resto lo fanno abilità e fisicità della coppia d’attacco che lavora su tutto il fronte lottando spalla a spalla con i difensori.

Il primo squillo di testa del Chicharito è solo un avvertimento; 60 secondi dopo lo svizzero sovrasta Weigl e non perdona. La rete del vantaggio oltre a dare la carica ai rossoneri, cambia inevitabilmente uno spartito altrimenti tutto da scoprire. Il 4-4-2 dei padroni di casa ha infatti il chiaro scopo di coprire al meglio l’intero rettangolo verde, limitando spazi e fonti di gioco del BVB. La musica è chiara, immediata e soprattutto semplice: l’orchestra di Schmidt non si scopone e la suona alla perfezione. L’undici rossonero concede poco, sfrutta le ripartenze e induce spesso all’errore i ragazzi in maglia giallonera. Le maniere adottate sono chiaramente quelle forti: i tre cartellini gialli a stretto giro di posta nel primo tempo ne sono l’emblema, ma poco male, a contare è la sostanza.
L’attesa prima della festa
La ripresa vede inevitabilmente gli ospiti intenti a raddrizzare il match e i padroni di casa accorti e compatti per evitare la clamorosa rimonta. Alla BayArena lo spettacolo tarda infatti ad arrivare. La fase attendista dei rossoneri addormenta e spezzetta il gioco mentre i ragazzi di Tuchel non trovano spazi e sbattono sul muro di due linee eretto da Schmidt. La tattica ad oltranza dell’allenatore tedesco, dopo una lunga fase di stallo, alla fine paga. A chiudere i conti è una ripartenza fulminante sull’asse Volland-Calhanoglu-Hernandez, col messicano abile sottoporta a battere Burki per il raddoppio finale.
La novità che non paga
Basta un rapido sguardo dopo il fischio iniziale dell’arbitro per capire che nel Borussia Dortmund c’è qualcosa di strano. Un occhio allo schieramento in campo dei calciatori in maglia gialla e la novità è subito evidente. Tuchel cuce su misura per i suoi un abito tattico che prevede l’utilizzo di un’insolita retroguardia a 3 in fase di possesso. In mediana si sposta quindi il più offensivo Guerreiro e l’avvio dell’azione è affidata ai piedi di Sokratis. Qualcosa del Dortmund però non gira. La novità non viene assimilata a dovere e a risentirne è proprio il gioco dei gialloneri che incassano subito. L’ex allenatore del Mainz corre quindi immediatamente ai ripari. Ristabilisce la difesa a 4 distribuendo sul terreno di gioco un camaleontico 4-1-4-1.
Nonostante il pronto ritorno alla solita veste il BVB non gira. Il gioco dei padroni di casa limita le iniziative del Borussia che commette numerosi errori tecnici, senza impensierire praticamente mai Leno nel primo tempo. La pressione iniziale dei 4 attaccanti del Leverkusen induce infatti spesso il Dortmund al lancio lungo verso Aubameyang, unica vera giocata di marca ospite di tutto il primo tempo.
Tuchel ci riprova
Al rientro dagli spogliatoi Tuchel mischia ben bene le carte con due ingressi immediati, Schmelzer e Mor, che ridisegnano ancora la sua squadra. Il passaggio al 4-2-3-1 permette ai gialloneri di avere maggior possesso e soluzioni offensive. Il Bayer concede però preventivamente il pallino del gioco a Weigl e compagni che si ritrovano costretti ad un possesso palla fin troppo sterile e fine a se stesso. Vano anche l’ultimo cambio dell’ex Mainz che non considera Gotze lanciando nella mischia Kagawa. Il giapponese non trova però vita facile nel folto centrocampo rossonero e la musica continua a non mutare. La rete del raddoppio di Hernandez fa saltare definitivamente il banco. Il mai domo Tuchel questa volta alza bandiera bianca. Dopo un match intero passato a dare indicazioni e versare fiumi di inchiostro sul taccuino alla fine si arrende alla ricetta di Schmidt.

Il cuore del centrocampo
Una menzione a parte la meritano i mediani del Bayer Leverkusen. Kevin Kampl e Charles Aranguiz. Uno sloveno e un cileno che lottano fianco a fianco, aiutando sempre e comunque il compagno in difficoltà. Entrambi corrono, lottano e incassano fin troppo presto il cartellino giallo. L’ammonizione però non basta a frenarli. I guerrieri lottano fino al novantesimo e se le prime pagine saranno per Mehmedi ed Hernandez il merito sarà anche loro.
TABELLINO
Bayer Leverkusen-Borussia Dortmund 2-0
Marcatori: 10′ Mehmedi (Ba), 79′ Hernandez (Ba)
Bayer Leverkusen (4-2-2-2): Leno; L. Bender (46′ Wendell), Tah, Toprak, Henrichs: Kampl, Aranguiz (90′ BaumgartlingerI), Brandt (67′ Volland), Calhanoglu; Chicharito, Mehmedi. All. Schmidt
Borussia Dortmund (4-1-4-1): Bürki; Piszczek, Sokratis, Ginter, Guerreiro; Weigl; Pulisic (46′ Schmelzer), Castro (46′ Mor), Rode (70′ Kagawa), Dembelé; Aubameyang. All. Tuchel
Ammoniti: Aranguiz (Ba), Kampl (Ba), Hernandez (Ba), Toprak (Ba), Mor (BVB), Calhanoglu (Ba), Ginter (BVB)
Espulsi: –