Capitano a 22 anni, Benassi è un ragazzo fortunato
Il Torino è fin qui una delle più grandi sorprese di questo campionato. La squadra allenata da Sinisa Mihajovic è reduce da due vittorie consecutive ed è attualmente settima in classifica. Il progetto avviato da alcuni anni dal presidente Cairo sta dando i suoi frutti. Il tecnico serbo ha, infatti, sposato la linea verde della società granata. I tanti giovani a disposizione dell’ex allenatore del Milan stanno ben figurando in questo inizio di campionato. A loro il merito di essere cresciuti in questi anni sotto la guida di Giampiero Ventura. I vari Belotti e Benassi, grazie al loro repentino sviluppo, hanno oggi un ruolo di primo piano nella squadra di Mihajlovic.
Linea verde
Il tecnico serbo ha seguito il percorso intrapreso da Ventura negli ultimi anni. La società granata, ormai da diverso tempo, investe sul settore giovanile e sui giovani talenti. Le ultime campagne acquisti hanno reso molto evidente questo aspetto. Mihajlovic, infatti, si trova tra le mani una rosa giovanissima. Il suo compito è quello di responsabilizzare i suoi giocatori e farli maturare caratterialmente. Nelle settimane precedenti, l’allenatore granata aveva reso ben chiaro questo concetto. Riferendosi a Baselli, infatti, aveva dichiarato: “Sono tre mesi che gli dico che deve tirare fuori le palle se ce le ha. È l’unico centrocampista di grande qualità, ma non ha il fuoco negli occhi. È una cosa che gli ripeterò finché non la capirà. Spero per lui e per noi che la capisca presto”.
Mihajlovic: “Benassi è un ragazzo fortunato”
Mihajlovic, però, ha piena fiducia nel suo organico. Avere a disposizione una rosa giovane non lo spaventa affatto. Il tecnico è convinto di poter contare sui propri giocatori nonostante la loro giovane età. A sottolinearlo sono anche le parole spese su Marco Benassi, capitano nella partita contro la Fiorentina. A chi si è interrogato sulle difficoltà del centrocampista modenese ad indossare la fascia da capitano a 22 anni, Mihajlovic ha risposto: “Non è facile svegliarsi alle 4.30 e andare a lavorare alle 6, fare tutto il giorno e non arrivare a fine mese, questo non è facile. Questo deve essere un piacere, deve essere contento, deve essere orgoglioso, che a 22 anni, gioca nel Torino, è capitano del Torino e ha fatto pure gol, perché è una persona fortunata come tutti noi che facciamo questo lavoro”. Siamo solo all’inizio del ciclo dell’allenatore serbo. La strada è ancora lunga, ma le premesse sono molto buone.