Conte resuscita con Diego, Guidolin affonda con Klopp

Weekend ancora amaro per i tenici italiani protagonisti in Premier League. Guidolin dice addio, Mazzarri e Conte rivoluzionano con risultati opposti
L’ultimo weekend, il più nero dell’inizio della stagione, continua nella sua striscia negativa anche una settimana dopo. Se da una parte c’è Antonio Conte, tornato alla vittoria dopo un lungo digiuno, arriva un soffertissimo esonero. E’ finita l’avventura di Francesco Guidolin sulla panchina dello Swansea. Amarissima la sconfitta nel finale contro il Liverpool, la quinta in campionato. Restano a galla Ranieri e Mazzarri, ma quanta sofferenza per i colori italiani. Questa è la 7/a giornata di Premier League. Questo è The Italian Job.
‘Gratitude’: una parola inglese, un termine sconosciuto
Swansea-Liverpool 1-2 [8’ Fer (S), 54’ Firmino (L), 84’ Milner rig. (L)]
Nessun miracolo al Liberty Stadium, nessuna bella storia da raccontare. Lo Swansea è caduto ancora, ma sarà Francesco Guidolin a non potersi più rialzare. Dopo 8 mesi termina l’avventura in terra britannica per l’allenatore veneto, ma l’amaro in bocca non passerà facilmente. Il campionato più bello e spettacolare del mondo si riscopre un tantino “italiano”, e non di certo in un’accezione positiva.
A nulla è valsa la clamorosa salvezza ottenuta pochi mesi fa. Men che meno le storiche vittorie con Arsenal e Chelsea. Un avvio di stagione disastroso, più un calendario oltremodo malvagio, costano la panchina a Guidolin. Il tecnico saluta la squadra così come l’aveva trovata lo scorso gennaio, in 17/a posizione e ad un passo dal baratro. Non è bastato il solito Fer allo Swansea, che nella ripresa è andata incontro all’ennesima sconfitta stagionale. Guidolin ripenserà molto a quel rigore di Milner negli ultimissimi minuti, il colpo di grazia in un finale ingiustamente già scritto. Goodbye mister, see you soon in Serie A.
Coraggio e cuore, ma quanti gol prendi Walter?
Watford-Bournemouth 2-2 [31’ Wilson (B), 50’ Deeney (W), 62’ King (B), 65’ Success (W)]
La netta sconfitta con il Burnley aveva lasciato qualche scoria forse dalle parti di Vicarage Road. Contro il Bournemouth Mazzarri mette in campo il Watford più offensivo della sua gestione, ma il risultato non è stato poi così positivo. Dal 5-4-1 della scorsa settimana, il livornese passa ad uno “spregiudicato” 4-4-2, con Pereyra e Amrabat larghi sulle fasce, più Ighalo e Deeney davanti.
A fare la partita però sono i Cherries di Eddie Howe, che in ripartenza mettono in crisi la difesa Hornets e passano per due volte in vantaggio. Il solito Deeney e il redivivo Success regalano ai tifosi del Watford un pari spettacolare ma che non muove la classifica. Mazzarri si tiene stretto il punto e pensa già al lavoro durante la sosta. C’è da migliore una delle peggior difese del torneo, non sarà un’impresa semplice.

Diego e Kingston upon Hull, Antonio is back
Hull City-Chelsea 0-2 [61’ Willian (C), 67’ Costa (C)]
‘Wake me up when September ends’, così trita ma così efficace per fotografare il Chelsea di Conte. Dopo un settembre nero, un solo punto in tre partite, alle luci di ottobre i Blues ritrovano la vittoria in Premier. Tre punti per agguantare lo United, accorciare sul City e mantenere il passo di Tottenham e Liverpool. Il KC Stadium si conferma terra di conquista, con la terza sconfitta consecutiva per l’Hull.
Nella fase più complicata dall’avvio di stagione, Conte si aggrappa alle vecchie certezze e ai soliti campioni. Difesa a 3 per andare incontro agli sciagurati Cahill-Luiz, Moses e Alonso a tutta fascia, Diego Costa per vincere ogni battaglia. Dopo la sosta arrivano le Foxes. A Londra l’occasione per cambiare marcia.
‘The Champions’ ma solo in settimana
Leicester-Southampton 0-0
“We are in Champions League man. Dilly Ding Dilly Dong, c’mon…”. Benedetta musichetta del mercoledì sera, ci sta privando del Leicester che tutti amavamo. Continua l’andazzo d’avvio di stagione per i campioni d’Inghilterra, straordinari in Europa ma da zona salvezza in terra britannica. Le Foxes sembrano dare tutto nelle serate di gala, per poi arrivare scarichi nel campionato dove c’è da sputare sangue ogni maledetta domenica.
E’ il Southampton a “vestirsi da Leicester”, attaccando i padroni di casa su ogni pallone, con una squadra cortissima e un pressing estenuante. Alla luce delle occasioni create, il pari sta quasi stretto ai Saints, che per poco non espugnavano il King Power. Caro Claudio, la classifica piange, ma intanto “The Champions”.