Atletico, tutto bene?
L’apparenza inganna. L’Atletico Madrid è in testa al campionato spagnolo, ma non sembra andare tutto a gonfie vele. Avvio con quattro vittorie e tre pareggi che valgono la testa della classifica. Le caratteristiche dei Colchoneros sono sempre le stesse: una difesa solida ed un gioco rognoso tra cui spiccano alcune individualità. A guidare questo gruppo perfettamente omogeneo, ovviamente, c’è il solito Diego Simeone. Il Cholo, come in passato, è determinato a portare fino in fondo il suo lavoro per godere alla fine dei successi ottenuti. Successi che ultimamente l’Atletico si è visto sfilare via davanti agli occhi troppe volte. Sensazioni poco piacevoli. Soprattutto se dopo tutta la fatica ed il sudore ti vedi passare davanti trofei su trofei solo per un rigore sbagliato.
Maledetti rigori
Già i rigori. Quelli che nell’ultima sfida con il Valencia sarebbero potuti essere fatali, se solo Griezmann e Gameiro non avessero segnato. Sì, perché Diego Alves per ben due volte si era opposto ai rigoristi dell’Atletico, facendo rivivere ai Colchoneros l’incubo della finale di Champions. Una finale persa proprio ai calci di rigore, evidentemente uno dei più grandi nemici dell’Atletico e dei suoi giocatori. Il gioiello francese, Antoine Griezmann, per esempio, ha segnato solamente due degli ultimi sei rigori calciati con la maglia biancorossa. Un dato sicuramente poco rassicurante non solo per il francese, ma anche per il resto della squadra che sembra avere molti problemi quando si presenta dal dischetto. L’ultima finale di Champions League, infatti, potrebbe aver lasciato nei Colchoneros diverse scorie.
“Non sarà l’ultimo rigore che sbaglierò”, ha detto un sorridente Griezmann dopo la vittoria contro il Bayern Monaco. Detto, fatto. Quattro giorni dopo le Petit Diable viene fermato da Alves. E’ come se gli uomini di Simeone, tutte le volte, dagli undici metri rivivessero l’incubo di San Siro. Degli spettri che potrebbero alla lunga affossare la squadra e porre fine ad un ciclo vincente. Coronato dal delirio della vittoria in Liga del 2014.
Simeone riduce il contratto
Nessuno se lo sarebbe aspettato, ma anche un lottatore come Simeone sembra aver mollato. Gli stimoli sembrano venire meno anche nello spirito combattente dell’allenatore argentino, mai sazio e sempre pronto a rialzarsi. Forse, però, le due finali di Champions League perse contro i rivali del Real Madrid sono troppe anche per uno come lui. L’idea è quella di un allenatore che ha fatto di tutto pur di portare la sua squadra sul tetto d’Europa. Ma il destino e la sfortuna non lo hanno mai fatto salire sul gradino più alto del podio. Un enorme delusione per un uomo che aveva dedicato anima e corpo nel progetto dell’Atletico. Le sconfitte hanno frustato il Cholo, sempre più convinto a porre fine alla sua avventura spagnola con i Colchoneros.
Negli ultimi mesi, infatti, si è parlato della possibile riduzione del contratto di Simeone. L’argentino è legato al club madrileno fino al 2020, ma la volontà di ridurre di due anni il suo contratto è significativa. Il ritocco dell’accordo sembra più una scadenza, un termine massimo entro il quale tentare di rimediare. Una sorta di dovere per l’ex allenatore del Catania di riprovare a conquistare quel trofeo che per ben due volte è svanito per un soffio. Un’ultima possibilità prima di arrendersi del tutto e di chiudere un ciclo indimenticabile.