Pellè nella bufera: Balotelli lo attacca, il padre lo difende

Ennesima bufera su Graziano Pellè: tra attacchi e difese a spada tratta, il pugliese ancora una volta finisce sotto l’occhio del ciclone.
Il rapporto tra Graziano Pellè e la Nazionale non sembra essere dei migliori. Dopo il rigore sbagliato contro la Germania le critiche sono piovute fitte come un acquazzone estivo. Nemmeno le reti contro Francia e Israele hanno contribuito a placare la tempesta. Una bufera divenuta sempre più problematica dopo l’episodio di ieri sera, con Pellè che si rifiuta di salutare Ventura all’uscita dal campo.
Lo stesso Pellè è stato prontamente allontanato dalla Nazionale per la gara contro la Macedonia, ammettendo sui social il suo errore. Non il primo ma si teme nemmeno l’ultimo per un ragazzo dal carattere sempre particolare. Che oggi, peraltro, sta pagando ovviamente le conseguenze del suo gesto.
Un attacco concorrenziale
Tra i tanti che hanno attaccato il giocatore ex AZ Alkmaar c’è anche Balotelli. Non Mario, bensì il fratello Enock. Proprio mentre si discute tanto della mancata convocazione del ritrovato bomber, il parente dell’ex Inter ha sfoggiato una critica sul suo profilo Instagram. Una critica che riguarda proprio la punta pugliese.
Enock, postando una foto della mancata stretta di mano, ha spiegato: “Ieri ho assistito ad un gesto bruttissimo. Dopo non aver toccato palla per 60 minuti, non saluta Ventura al momento della sostituzione”. Il tutto senza nominare mai l’ex Southampton. Poi, la provocazione: “A fine partita mi sono domandato: e se l’avesse fatto Mario, che casino sarebbe saltato fuori?“. Secondo Enock, la divisione tra i due giocatori è piuttosto netta: “La differenza sta nel fatto che Mario questa maglia la rispetta veramente ed è una seconda pelle per lui. Quando è stato in Nazionale è perché se l’è sempre meritato e se faceva una cazzata non veniva convocato o se ne stava in panchina. Dall’altra parte meglio non commentare…”.
Questione di famiglia
Pellè però ha trovato conforto nelle parole del papà, che prontamente è corso in sua difesa. Il genitore, parlando a La Gazzetta Dello Sport, ha difeso fortemente il comportamento del figlio. “In quel gesto c’è tanto attaccamento alla maglia e nemmeno un briciolo di cattiveria“, spiega il padre. “In quella reazione io ci vedo anche una grande voglia di giocare per onorare la maglia. Mi dispiace, perché con queste piccole cose stanno macchiando un’immagine di ragazzo pulito e perfetto”.
D’altro canto, però, Pellè senior sembra essere d’accordo con l’esclusione: “È una scelta che deve essere rispettata”. E a questo punto la domanda sorge spontanea: anche in virtù di altri fattori, come ad esempio un campionato poco competitivo e una folta concorrenza, l’avventura di Pellè in Nazionale potrebbe aver trovato la sua fine?
Alla prossima sosta l’ardua sentenza.