La rinascita di Simone Verdi: “Mi sono liberato a livello psicologico”

La rinascita di Simone Verdi: “Mi sono liberato a livello psicologico”

verdi bologna

Simone Verdi è una delle sorprese più liete della Serie A. Tre gol nelle prime giornate con la maglia del Bologna e un assist al bacio per Mattia Destro a San Siro contro l’Inter. Il giovane attaccante di Donadoni si racconta ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”. Rispetto a qualche anno fa qualcosa è cambiato.

Rinascita

“Come per molti giocatori, ci sono annate in cui bisogna fare esperienza ed è quello che ho fatto io nei quattro anni e mezzo tra A e B. Però forse sì qualcosa in me c’è di diverso: mi sento più a mio agio, e questo mi fa osare di più. Probabilmente mi sono libera­to a livello psicologico. Il giro­vagare col marchio Milan non è stato un bene per me. Nel senso che spesso le società, giusta­mente, tendono a valorizzare giocatori che a fine stagione po­trebbero diventare di proprietà rispetto a quelli che devono rientrare alla casa madre”.

Destro e sinistro

“Calciare con en­trambi i piedi non è una follia ma una fortuna che ho fin da piccolissimo, quattro/­cinque anni”.

Liga

“In realtà l’esperienza in Spa­gna mi ha aiutato tantissimo, soprattutto a livello psicologi­co, perché lì si vive il calcio in maniera diversa. In Italia i giocatori tendono a entrare in campo con la fac­cia cattiva per dimostrare che sono concentrati. In Spagna c’è molta più leggerezza, una risa­ta non è mancanza di concen­trazione ma solo un altro modo di approcciarsi alla partita”.

Cristiano Ronaldo

“Dal vivo è una cosa… bellissima. Impressionante. Sulle palle alte staccava due­ tre secondi prima dei nostri di­fensori e rimaneva per aria. In­somma, di un altro pianeta”.

Carpi

“Pasciuti mi ha aiu­tato tanto. In settimana mi sentivo bene, credevo di esse­re titolare e invece niente. Lui mi ha detto di non mollare, che i frutti prima o poi sareb­bero arrivati. Lo ringrazio an­cora oggi, perché aveva ragio­ne”.

Miglioramenti

“Nella gestione della partita sono ancora troppo istintivo. Vedi contro l’Inter a San Siro, quando eravamo in sofferenza. Cercare sempre la giocata non favorisce la squa­dra, in quei momenti bisogna te­nere palla, farsi fare fallo per far rifiatare la difesa. E poi devo tro­vare un po’ di continuità”.

Nazionale

“All’inizio della stagione pensa­vo solo a fare bene e migliorare col Bologna. E’ normale che poi quando le cose vanno bene… Chi fa questo lavoro fin da picco lo sogna di indossare l’azzurro”.