Da Nestocoso a Nestorovski
Preso in giro, bistrattato. Ritenuto inadatto da gran parte della stampa specializzata. Su di lui avevano puntato Zamparini e qualche fantacalcista in cerca dell’ultima offerta per completare l’attacco. Il gol messo a segno con la sua Macedonia contro l’Italia l’ha sdoganato al grande pubblico. Chi ha seguito il Palermo in queste prime giornate tuttavia aveva capito quanto il ragazzo macedone potesse essere pericoloso. Ilija Nestorovski, dopo le prese in giro estive, si è preso Palermo. Per le strade del capoluogo siciliano lo chiamavano Nestocoso fino a poche settimane fa. Incurante, lui si è caricato sulle spalle il peso dell’attacco nella città di Toni e Cavani. E tutti, in città, adesso sanno che il suo nome è Nestorovski dopo il gol da 3 punti al minuto 88 contro l’Atalanta. Questione di feeling.
Un curriculum di tutto rispetto
Il suo acquisto era stato formalizzato dal Palermo già lo scorso gennaio. Arriva dall’Inter Zaprešić, neopromossa del campionato croato. Nestorovski non è più un giovanissimo: classe 1990, a 24 anni galleggiava nella Serie B croata. Dopo aver mosso i primi passi nella squadra della sua città in Macedonia è stato acquistato dai cechi dello Slovácko. Un’esperienza totalmente infruttuosa, qualche prestito e la cessione nella seconda divisione croata. In quel momento è scattato qualcosa nel Nestorovski calciatore. Tre stagioni, due in seconda ed una in prima divisione, e 71 reti in tre stagioni. Capocannoniere per tre anni consecutivi in un campionato che, non scordiamolo, negli ultimi anni ha portato alle luci della ribalta Kovacic, Brozovic, Pjaca e Rog.
Nonostante gli ottimi numeri lo scetticismo è serpeggiato a lungo attorno alla sua figura. In un precampionato nel quale il Palermo ha stentato lui non ha brillato. Il capocannoniere dei rosanero nelle amichevoli estive è stato Rispoli, terzino, un gol in Serie A in partite ufficiali. Non certo Maicon.

Indovina chi?
Nel mese di agosto è quindi partita la disperata caccia al bomber. Nonostante Zamparini avesse dichiarato di fare affidamento sul ragazzo macedone, gran parte della stampa si è mobilitata estraendo dal cilindro nomi veri o presunti. Da Berbatov ed Adebayor passando per Balotelli, arrivando a Bergessio e Lafferty. Una rosa di nomi estremamente copiosa che ha portato solamente ad un nulla di fatto. Alla fine è arrivato il piede mancino di Diamanti per supplire alla partenza di Franco Vazquez. Poco male: nelle prime sette giornate Nestorovski ha messo a segno tre reti, tutte in trasferta, portando in dote cinque dei sei punti collezionati dai rosanero. Che potevano essere sette se solo Bruno Fernandes non avesse gelato i tifosi siciliani.
La svolta
Nelle prime giornate di campionato, sotto la guida di Ballardini, Nestorovski ha faticato moltissimo ad imporsi. Pochi minuti, e quando ha giocato appariva un corpo totalmente estraneo. Il gioco più improntato alla fase offensiva di De Zerbi l’ha favorito. Il macedone non è un fenomeno, ma è uno che ha fatto molti gol e sa come si fa. E’ ben strutturato fisicamente ma non un gigante. Nonostante renda diversi centimetri e chili a praticamente tutti i difensori del nostro campionato, ha un’ottima capacità di piazzamento all’interno dell’area avversaria. Tecnicamente non è eccelso, non è neanche troppo veloce ed il dribbling è quello che è, ma è molto bravo a gestire le sponde. Nel complesso ha dimostrato di essere un buon giocatore, in grado di poter aiutare il Palermo nella caccia alla salvezza.
Ciliegina sulla torta il gol allo scadere contro l’Atalanta, valso tre punti. Anticipa tutta la retroguardia avversaria tagliando sul primo palo e gira in porta col destro, che non è il suo piede. Tifosi in visibilio, Palermo ha il suo nuovo eroe. Non sarà Toni, Cavani o Dybala. E’ un ragazzo semplice, non un fenomeno. Uno che ha bisogno di essere servito per rendere al meglio, ma tremendamente pratico. Buffon e la nazionale italiana ne sanno qualcosa.