Giampaolo: “Se cambiassi qualcosa, perderei credibilità con la squadra”

Giampaolo: “Se cambiassi qualcosa, perderei credibilità con la squadra”

Marco Giampaolo è il nuovo tecnico della Sampdoria. Fonte - Account Twitter @U.C. Sampdoria
Marco Giampaolo è il nuovo tecnico della Sampdoria. Fonte – Account Twitter @U.C. Sampdoria

Marco Giampaolo non è soddisfatto dell’attuale classifica della Sampdoria, ma fino a questo momento la sua squadra ha offerto sempre buone prestazioni raccogliendo meno di quanto avrebbe potuto fare. Il tecnico dei blucerchiati non intende cambiare, ma continuerà a lavorare come ha fatto in questo scorcio di campionato. In un’intervista a “La Repubblica” Giampaolo ha raccontato i primi mesi a Genova.

Cambiare non serve

“Quando non arrivano i risultati, si pensa subito a cambiare modulo e interpreti. Ma non sempre serve come svela il tecnico della Samp: “Dicono che sono un talebano, preferirei il termine coerente. Ma non lo sono per me stesso, ma per la squadra e il lavoro che stiamo facendo, che abbiamo iniziato a luglio e che non posso buttare all’aria. Cambiare, filosofia, modulo, modo di stare in campo, meccanismi difensivi e offensivi, vorrebbe dire ricominciare daccapo e ci vorrebbero altri tre mesi. Se cambiassi, mi snaturerei e perderei credibilità con la squadra, oltre a togliere convinzione su ciò che stiamo facendo. Non posso permettermelo”.

Idee

“Se la società pretendesse un’altra cosa non mi avrebbe scelto. Per me sintonia e fiducia sono sinonimi, lasciando a me la totale responsabilità della conduzione tecnica. Abbiamo preso quattro gare, ma credo vadano analizzate nelle singole situazioni. E’ anche colpa nostra: una gestione sbagliata di certi momenti della gara, figlia di poca esperienza in alcuni elementi. Ma se si lavora sui giovani, e noi ne abbiamo tanti e bravi, bisogna tenerla in conto, sennò c’è incoerenza“.

Ambiente Samp

“Una piazza che va oltre l’ordinario, l’empatia che si è creata con me e con i ragazzi è eccezionale. Sono esempio di vero amore e fedeltà, meritano di essere ripagati con i risultati”.

Rosa

“Mi ha soddisfatto, tutti gli allenatori poi pensano a degli aggiustamenti ma ora non è il momento di parlarne. Ho giocatori funzionali, disponibili, tutti intelligenti e ricettivi”.

Castan

“Ottimo giocatore, ma nel mio modo di pensare difensivo era indietro. Era venuto per giocare, ma non glielo potevo garantire: gliel’ho detto e ho lasciato a lui la scelta. A 30 anni non potevo smontarlo e rimontarlo come sto facendo con Dodô, che sta crescendo. Skriniar è stato messo in croce, diventerà fortissimo”.

Centrocampo

“Praet ha gamba per fare il centrocampista, col tempo uscirà. Fernandes? Non è un limite essere devastante a gara in corsa, avrà tanto spazio”. Torreira deve migliorare la qualità, ma ha sempre i tempi giusti. C’è pure Cigarini che è in crescita, e Linetty che impara al volo”.

Cassano

“Irreprensibile sino a quando l’ho allenato, è intelligentissimo e capisce molto di calcio, può diventare un grandissimo allenatore. Averlo in gruppo non mi avrebbe dato fastidio, qualcuno prima di arrivare mi diceva: liberati di questi, ti creeranno problemi. Non faccio nomi, ma sono i migliori. Credo molto nei rapporti senza pregressi, vale anche per Cassano: con me si riparte da zero. Detto questo, la vicenda Cassano è una scelta figlia di una politica societaria e io faccio l’allenatore”.