Bernardeschi e Astori: la Viola si tinge d’azzurro

Bernardeschi e Astori: la Viola si tinge d’azzurro

La Fiorentina sta riscoprendo la sua anima italiana: è d’oro il momento di Astori e Bernardeschi titolari in viola e stabilmente convocati dal CT Ventura.

Dal Castellani di Empoli esce finalmente una Fiorentina convincente capace di sciorinare tutta la propria qualità. Al netto dei tre punti e del rotondo risultato, la gioia più grande per i tifosi gigliati è stata quella di vedere il proprio pupillo in procinto di sbocciare: Federico Bernardeschi è in rampa di lancio e il nuovo modulo scelto da Sousa premia le sue caratteristiche. Eh si, finalmente il tecnico portoghese ha lasciato in disparte le invenzioni tattiche e la catechesi dei ruoli per affidarsi a ciò che ha in rosa. Mai scelta – tante volte prospettata da molti addetti ai lavori eppure inascoltata sinora – fu più gratificante. In un colpo solo la Viola si è ritrovata con una difesa a quattro solida e ordinata, e un attacco basato sulla verve degli esterni e la classe di Ilicic.

Federico Bernardeschi, Fiorentina - Stats from Squawka
Federico Bernardeschi, Fiorentina – Stats from Squawka

La metamorfosi di Bernardeschi

Dall’esplosione dello scorso anno nella posizione di “esterno a tutta fascia”, fino all’odierna consacrazione. Federico Bernardeschi ha ritrovato se stesso dopo otto mesi difficili, attanagliato nella morsa di una squadra che neppure lei sapeva, tatticamente parlando, dove andare a sbattere la testa. I numeri proposti nella grafica dimostrano la crescita autorevole del numero dieci della Fiorentina. Già eguagliato il numero di gol stagionali messi a segno nelle gare ufficiali: soltanto che nella scorsa annata, il classe 1994 ci impiegò la bellezza di 41 incontri per realizzare 6 centri, quest’anno solo 16 per una proiezione “futuribile” che lo spedirebbe direttamente in doppia cifra. Non male.

Migliorato in tutto: chances create, passaggi chiave e tiri in porta effettuati. Berna è più cattivo e lo dimostra. Soprattutto è la posizione in campo a permettergli di esprimere tutto il proprio potenziale. Esterno d’attacco pronto a scalare al centro in posizione di seconda punta, esente da compiti difensivi. Il talento gigliato in passato ha pagato lo scotto di giocare basso sulla linea mediana del campo, scelta questa che sembrava rendere grazie al tecnico lusitano ma che ha di fatto svuotato il calciatore, ridotto a controfigura nella seconda parte della stagione scorsa.

Davide Astori, Fiorentina - Stats from Squawka
Davide Astori, Fiorentina – Stats from Squawka

Il ritorno di Astori

Ottimo avvio di campionato anche per Davide Astori. Media voto di 6.182, già in gol contro il Crotone, il centralone scuola Milan ha trovato il suo habitat naturale in terra toscana. Lontani i tempi di Roma o gli ultimi giorni di Cagliari da separato in casa. Eppure le scorie, quelle sì, lo scorso anno non sembravano digerite alla luce di quanto visto sul manto del Franchi. Per lui vale il medesimo discorso fatto per Bernardeschi: lo schieramento messo in campo da Sousa – il mirabolante 3-4-2-1 – non privilegiava affatto le sue caratteristiche, il classe 1987 si esprime al meglio quando alla sua sinistra ha un terzino che staziona nelle sue vicinanze, che non con un esterno alto per il quale è richiesto spesso un passaggio in profondità ad aggirare il diretto avversario o uno scarico al centro.

Adesso la Fiorentina – e anche l’allenatore lusitano – si coccola i due viola tinti di azzurro. Ventura li osserva da vicino in attesa di poterli schierare anche in Nazionale, ammesso e non concesso che il tutto vada avanti come si è visto sinora: il modulo scelto dal Ct attualmente privilegia Belotti e Immobile in avanti, Bonucci-Chiellini dietro. Però, qualora ci fossero delle defezioni o esperimenti in corso d’opera, allora chissà che non tocchi proprio a loro di portare un po’ di Firenze in azzurro. Sarebbe proprio un bel vedere.

Stefano Mastini