Lippi: “In Cina i bambini non praticano il calcio”
Marcello Lippi, ex campione del Mondo con l’Italia nel 2006 ed attuale ct della Nazionale cinese, è intervenuto ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” .
ATALANTA
Presente, ma anche passato. Marcello Lippi, ct della Cina, ha parlato su “Radio Uno” della favola Atalanta: “Sono contento perchè molto legato al presidente Percassi e al tecnico Gasperini. A Bergamo c’è un clima familiare e c’è tanta competenza. Atalanta nuovo Leicester? Certo è molto difficile, ma perché no. Queste cose accadono, vediamo come sta andando in Germania dove al comando della classifica c’è il Lipsia”.
SERIE A
E uno sguardo al campionato italiano: “Il Milan mi piaceva già l’anno scorso e mi piace, intravvedevo la voglia di fare un gruppo con tanti italiani, e un grande senso di appartenenza, piena di giovani interessantissimi. Si vede poi la mano felice e creativa di Montella. Ho la sensazione che Allegri, Spalletti e Sarri abbiano ancora un po’ da fare per aggiustare le cose e i meccanismi delle loro squadre, per oliare sia gli aspetti tattici che quelli psicologici. Chi ha più motivi per recriminare però è Sarri. Si è visto privato del più grande centravanti del mondo, Higuain, e con il sostituto Milik subito infortunato”.
CINA
Il livello in Cina non è altissimo soprattutto per un motivo: “Sarà molto molto difficile qualificarsi ai Mondiali con la Cina. Già tre volte mi è stata proposta la panchina della nazionale, ma all’epoca allenavo il Guangzhou. Fui lusingato, ma declinai le offerte. Loro volevano che allenassi contemporaneamente club e nazionale, ma non era possibile. L’obbiettivo di andare a Russia 2018 non è impossibile, ma molto molto difficile da realizzare. Il mio impegno è soprattutto quello far crescere il calcio cinese, che non è poi così scarso come si crede. E’ un calcio cui manca la scaltrezza del mestiere che si impara giocando da ragazzini. In Cina i bambini non praticano il calcio. Nonostante questo, il livello è abbastanza buono, ci sono molti buoni giocatori e se la possono giocare con tutti, magari senza vincere. La Cina non è certamente da ultimo posto in classifica”.